Roma Pride 2017: Riccio c'è!

Anche quest'anno RiccioCapriccio partecipa al Roma Pride, che da oltre vent’anni colora le strade della Capitale dando vita alla più grande manifestazione del nostro Paese di persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender, queer e intersessuali (LGBTQI) che si uniranno a tutte e tutti quelli che aspirano a costruire un mondo più giusto.

Condividiamo questi valori e ogni giorno ci impegniamo per fare la nostra parte: per questo abbiamo scelto Be Proud Be You come motto: tutti dovremmo essere orgogliosi di quello che siamo.

Sabato 10 giugno il corteo partirà da Piazza della Repubblica alle ore 15.00, trovate qui tutte le informazioni.

Saremo nel corteo con i nostri coloratissimi palloncini! Cercateli, incontriamoci: nascondono una meravigliosa sorpresa per voi ♥

 

#BeProudBeYou

Keri Smith, Distruggi questo diario (dove vuoi)

Quando tutto sembra piatto, noioso, senza guizzi di fantasia, senza colore l’unica cosa da fare è distruggere! Questo ci propone Keri Smith con il suo Distruggi questo diario, edito da Corraini.

Se non ne puoi più di libri sottolineati con il righello, di agende noiose decorate appositamente per essere belle, di dover seguire sempre le stesse regole, questo diario è quello che fa per te.

 

Keri Smith propone una serie di esercizi creativi che mettono alla prova le abilità del lettore per pasticciare, riempire e sfasciare le pagine del diario.

E’ una piccola rivoluzione che mette in moto una serie di atti di distruzione creativa. Fra le proposte: “Fai ruzzolare il libro giù da una collina” , “ Nascondi questa pagina nel taschino o nella borsa di qualcuno con un messaggio”, “Buca questa pagina utilizzando gli oggetti che trovi nel corso dei tuoi viaggi”.

Avresti mai pensato di fare tutto questo con un libro?

Questo insolito manuale, che esiste in versione big e in versione pocket, ti aiuta ad uscire dagli schemi, a sperimentare cose nuove, a mettere in pratica la libertà. 

Noi lo troviamo assai divertente, ci fa tornare un po’ bambini e aiuta a stimolare la creatività.

Ti piace? :) Su Pinterest trovi mille idee per personalizzarlo!

Keri Smith è autrice di numerosi libri creativi e interattivi come Wreck this Journal (2007 Perigee), The Guerilla Art Kit (2007 Princeton Architectural Press), Mess: A Manual of Accidents and Mistakes (2010 Perigee), Living Out Loud – Activities to Fuel a Creative Life (published 2003 by Chronicle Books), e Tear up this Book!: The Sticker, Stencil, Stationery, Games, Crafts, Doodle, And Journal Book For Girls!, (2005 American Girl). Keri adora trascorrere le giornate con suo marito e suo figlio a leggere, cucinare e scrivere libri. Dall’autunno del 2010 insegna part-time alla Emily Carr University of Art & Design di Vancouver, Canada.

American gods. Di tamarreide e trip sotto acido.

Questa cosa di adattare i romanzi e farcene delle serie sta un po’ sfuggendo di mano ai producer americani. Once again, hanno preso un libro ed ecco la nuova serie tamarra del mese: American Gods.

Stavolta ci sono di mezzo nientedimeno che gli dei, GLI DEI. Quelli delle mitologie di tutto il mondo che sono stati importati in America da tutti gli immigratih col wifi e che lo sceneggiatore cerca di spiegarci con un antefatto INCREDIBILE, AMICI.

Il protagonista della serie è Shadow Moon, un ex galeotto che viene fatto uscire di galera due giorni prima del previsto perché la moglie è morta in un incidente stradale mentre faceva “la respirazione bocca cazzo” (Cit.) all’amico del marito.

Nel volo verso il funerale, Shadow conosce un uomo che somiglia tanto, ma tantissimo, all’Al Pacino de L’avvocato del Diavolo. Di nome dice di fare Wednesday ed ha un sacco di poteri. Ovviamente è mega affascinante, pensa. Da lì, la vita di Shadow prende una piega quantomeno peculiare, tra leprechaun astiosi, ragazzetti nerd con drughi a seguito, omicidi, mufloni, trip e tante altre cose carine.

Durante tutto il pilot il pensiero costante è “maccheccavolostovedendo?” e ad ogni scena il basimento è sempre più potente. Per quel che mi riguarda, alla fine l’esclamazione è stata “vabbè APPLAUSI”.

Perché comunque il tamarro è sempre un bel vedere. 


IO VERAMENTE LA FAVOLOSITA'

LA FAVOLOSA RUBRICA SPIN-OFF DI IO VERAMENTE GUARDA

di Francesca Giorgetti

29 anni, ultimamente romana ma pratese per sempre. Appassionata a livelli patologici di serie tv e Maria De Filippi. Lavora in tv e scrive di serie anche su Io Veramente Guarda.

Cinque manuali utili per chi ama il makeup

Stanca dei soliti tutorial su youtube? Guardi le tue innumerevoli palette e pensi che vorresti imparare ad usarle come i grandi professionisti del make up? Bene! Qui trovi un elenco di cinque libri utilissimi per chi ama il trucco e vuole sperimentare senza fare pasticci.


Bobby Brown Makeup Manual

Bobbi Brown è una famosissima truccatrice americana, fondatrice e CEO della linea Bobbi Brown Cosmetics. Nel 1991 lancia la linea Bobbi Brown Essentials, che viene subito acquisita dalla Estee Lauder. Insomma, la nostra amica Bobbi non è la prima arrivata. Questo manuale nasce per, come recita il titolo, For Everyone from Beginner to Pro; insomma, proprio tutte possiamo imparare a truccarci come si deve. Il manuale è agile, pieno di fotografie e piccoli tricks da attuare.

Jemma Kidd Make-up Masterclass

Jemma Kidd è una make up artist londinese: ha lavorato moltissimi anni nel fashion system e infine ha fondato una scuola di formazione per truccatori, oltre ad aver commercializzato una sua linea cosmetica. Questo libro viene considerato la bibbia del make up ma è più adatto a chi ha già le conoscenze di base. Contiene moltissimi consigli per la cura della pelle e una sezione tutta dedicata alla tipologia di trucco adatta alle varie ore della giornata.

Kevin Aucoin, Making faces

La storia umana di questo truccatore, a prescindere dalla sua incredibile bravura, è molto toccante. Bullizzato a scuola, rifiutato dai genitori perché omosessuale, subì violenze di ogni tipo. Dopo il suo trasferimento a NY lavorò per Vogue, Cosmopolitan, Allure, Revlon, Shiseido, fino a creare un suo marchio cosmetico. Questo libro è ricco di fotografie dalle quali prendere spunto e nonostante sia un po’ datato, conserva un fascino unico.

Elisa Eldridge, Face Paint

Di Lisa sappiamo praticamente tutto: beauty guru di successo su youtube, adesso direttore creativo della maison Lancome, ha pubblicato questo libro lo scorso anno. Non è un manuale ma un vero e proprio viaggio nella storia del make up, dagli egizi a oggi, permette di comprendere l’incredibile crescita che c’è dietro la bellezza.

Francois Nars, Makeup Your Mind: Express Yourself

Fotografo e truccatore francese, Francois Nars ha collaborato con Richard Avedon, Anna Sui, Versace e Marc Jacobs. Nel 1993 ha fondato la Nars Cosmetics e sì, ormai al nome Orgasm colleghiamo tutte il suo celeberrimo blush. Il manuale è perfetto per prendere ispirazione ed è molto visuale.


A voi piacciono i libri di make up? Io li comprerei tutti!


SHUT UP AND TAKE MY MAKE UP! COME ESSERE SE STESSE MA MEGLIO

di Tamara Viola

Una donna dalla chioma sobria. Socializza molto, online e offline. Puoi leggere i suoi deliri su Citazionisti Avanguardisti.

Nel tempo libero si imbelletta, legge e fa parlare i biscotti.

Nipples&lipstick: l'accoppiata vincente per scegliere il tuo nude perfetto

Noi donne veniamo messe alla prova ogni giorno. Ogni giorno siamo costrette a misurarci con grandissimi problemi, con problemi devastanti. I miei tre jolly?

  1. Perché ogni volta che vado dal parrucchiere poi piove anche se il meteo dava bel tempo per tutto il mese?

  2. Che significa quella maledetta emoji dopo un messaggio composto da centinaia di parole?

  3. Perché non riesco a trovare un rossetto nude che non mi faccia sembrare Laura Palmer?

Se anche voi mie care lettrici vi ritrovate a dover risolvere questi inconvenienti, beh, mi dispiace, ho la risposta solo per una di queste domande. Ché comunque è meglio di niente, dai.

Situazione tipo: siete in un negozio che vende prodotti di make up, alla ricerca del Sacro Graal, il rossetto nude per eccellenza, quello che fa sembrare le labbra polpose e naturali, morbide e setose e per niente truccate. L’espositore prevede centinaia di nuance.

Che fate? Tirate su la manica e cominciate a devastarvi il braccio con tutte le sfumature con il risultato di sentirvi ancora più confuse di prima e chiedendo disperate alle commesse una salviettina struccante che non strucca assolutamente nulla.

Oggi dico basta all’indecisione! Oggi dico SOLLEVATE LA MAGLIETTA AMICHE! A quanto pare il nude perfetto per le nostre labbra è quello che più somiglia al colore dei nostri capezzoli, la parte più in linea con il sottotono della nostra pelle.

L’ha dichiarato il dottor Travis Stork durante la puntata di un noto show televisivo americano, The Doctors. Osservando il colore dei suoi capezzoli ha perfettamente azzeccato la nuance adatta. Qui la clip della puntata.

Simpatici metodi a parte: nei giorni scorsi (19-20-21 maggio) a Roma si è tenuta la Race for the cure, l’evento simbolo della Susan G. Komen Italia, organizzazione che opera dal 2000 nella lotta ai tumori del seno su tutto il territorio nazionale. Si tratta di una manifestazione di tre giorni ricca di iniziative dedicate a salute, sport, benessere e solidarietà che culmina con la tradizionale corsa di 5 km e la passeggiata di 2 km. A caratterizzare l'evento è la presenza delle “Donne in Rosa”, donne che hanno affrontato personalmente il tumore del seno e che, per lanciare un messaggio positivo, scelgono di rendersi intenzionalmente visibili indossando una maglietta ed un cappellino rosa. La prevenzione del tumore del seno deve cominciare a partire dai 20 anni con l'autopalpazione eseguita con regolarità ogni mese. E' indispensabile proseguire con controlli annuali eseguiti dal ginecologo o da uno specialista senologo affiancati alla mammografia biennale dopo i 50 anni o all'ecografia, ma solo in caso di necessità, in donne giovani. 

Tornando ai rossetti ora, amiche, non ci resta che provare: free the nipple!

 


SHUT UP AND TAKE MY MAKE UP! COME ESSERE SE STESSE MA MEGLIO

di Tamara Viola

Una donna dalla chioma sobria. Socializza molto, online e offline. Puoi leggere i suoi deliri su Citazionisti Avanguardisti.

Nel tempo libero si imbelletta, legge e fa parlare i biscotti.

Storie di runner fuori dall'ordinario: Kayla Montgomery

Sabato mattina a Monza ho visto il maratoneta più veloce del mondo correre la distanza di 42 chilometri e 195 metri come stesse facendo un giro di pista da 400 metri. Si chiama Eliud Kipchoge, viene dal Kenya, ha 32 anni e di mestiere fa l’atleta. L’atleta olimpico per la precisione, perché lo scorso agosto era a Rio de Janeiro per correre la maratona e ha vinto la medaglia d’oro con un tempo di 2:08:44. A Monza c’è stata una competizione organizzata dalla Nike per provare a scendere sotto il limite delle due ore e Kipchoge non ce l’ha fatta solo per 26 secondi. Ho ancora negli occhi la sua falcata perfetta e l’espressione serena, come di qualcuno che sta semplicemente facendo il suo lavoro. Questa mattina, quando sono andata a fare il mio allenamento allo stadio di Caracalla, ho pensato a lui e al gruppo di lepri - gli atleti che conducono una parte della gara dando il ritmo giusto ai campioni - che lo precedeva. Delle macchine perfette e una fonte di ispirazione per chi corre e prova a migliorarsi nella sua tecnica.

Le storie di altri runner, degli altri atleti in generale, sono delle motivazioni costanti per i miei allenamenti. Sono la spintarella a buttarmi giù dal letto la mattina presto, a non crollare davanti a Netflix sul divano la sera, e a non farmi interrompere per sfinimento gli allenamenti più duri. Una delle mie preferite ve l’ho già raccontata qui su Shoot the runner: la storia di Roberta Gibb, prima donna a correre la maratona di Boston nel 1966, quando la competizione era esclusivamente aperta solo agli uomini.

C’è un’altra atleta di cui ogni tanto vado a riguardarmi i video che la riguardano su YouTube. Si chiama Kayla Montgomery ed è la protagonista di un bel documentario della ESPN dal titolo “Catching Kayla”. Capirete più avanti perché il “catching”.

Kayla ha 15 anni quando le viene diagnosticata la sclerosi multipla. Una malattia che neurodegenerativa che porta lesioni a carico del sistema nervoso centrale. Può progredire fino a impedire qualsiasi movimento a chi ne affetto.

Prima di sapere della sclerosi Kayla era la runner più lenta della scuola. La scoperta della malattia l’ha motivata a correre più veloce perché voleva dimostrare che la malattia non l’aveva cambiata. “Invece di fermarmi, mi ha motivata a battere record” ha detto in una delle numerose interviste concesse alla stampa americana. Sì perché oggi Kayla è una delle atlete più veloci non solo della sua scuola, ma dell’intero North Carolina, lo Stato in cui compete. Guardare Kayla correre è emozionante: finché è in movimento va tutto bene, ma quando si ferma i sintomi dell'intorpidimento ai muscoli ricompaiono e ci vogliono almeno 10 minuti perché possa “sentire” di nuovo le sue gambe, come si vede in questo video. Il suo allenatore è sempre alla linea di arrivo e la prende tra le braccia - catching Kayla appunto - per rassicurarla sul fatto che le sue gambe sono ancora lì e che va tutto bene.


“Ogni volta che corro penso che potrebbe essere l’ultimo giorno, domani potrei alzarmi e non essere in grado di muovermi”. Kayla ha un motivo in più per pensarlo e corre perché oggi “può farlo”. Be’, a me sembra la motivazione più forte di tutte.


SHOOT THE RUNNER

di Donata Columbro

Giornalista e consulente digitale con una missione: aiutare le storie a incontrare i lettori. Scrive di Africa e attivismo digitale su  InternazionaleWired ItaliaVita.it. Corre per godersi Roma quando non c'è nessuno per strada e lo racconta spesso su Snapchat (@dontyna).

Vota le nostre ricercatrici per Ricerca il Futuro!

Dall’idea di Alessandra Pucci e Alessandra Di Pietro con la collaborazione attiva di Davines Italia che ha sposato il nostro progetto è nato Ricerca il futuro, un concorso riservato alle ricercatrici di tutta Italia per sostenere il loro prezioso operato che si concluderà con l’assegnazione di tre borse di studio e con una mostra fotografica realizzata da Federico Massimiliano Mozzano. Sei una ricercatrice? Hai tempo fino al 23 maggio per caricare sul sito il tuo progetto!

 

Intanto ti chiediamo di sostenere tre ricercatrici in particolare, nostre clienti.

Monia Procesi: il suo progetto è dedicato al Lago Ex-Snia. L’obiettivo è quello di fortificare l’importanza del Lago a livello ambientale, sottolineando l’essenziale necessità della sua salvaguardia. Per votarla clicca qui

Elena Genovese: il suo progetto è dedicato allo studio delle sindromi mieloproliferative croniche (MPN), un gruppo di disordini che originano dalla trasformazione neoplastica delle cellule staminali ematopoietiche. L’obiettivo è quello di individuare i meccanismi molecolari aberranti presenti nei pazienti affetti da Mielofibrosi con mutazione in Calreticulina al fine di sviluppare nuovi approcci terapeutici per la cura di questa patologia. Per votarla clicca qui

Marta Pischiutta: il suo progetto è dedicato allo studio sistematico e statistico degli effetti di sito ( geologia locale che può agire modificando e amplificando le onde sismiche in arrivo) estendendo il numero di stazioni sismiche analizzate. L’obiettivo è quello di ridurre il rischio sismico e di predisporre sistemi costruttivi idonei per le nuove abitazioni, e di modifiche strutturali per le abitazioni già esistenti nelle zone ad alta vulnerabilità. Per votarla clicca qui

Come votare

  • Registrati come votante sul sito Ricerca il futuro (menù in alto -> clicca su registrazione -> clicca su Registrati come votante -> inserisci i tuoi dati.

  • Attendi la mail di conferma,

  • Ora puoi votare! Scegli il progetto che ti piace di più e clicca sul cuoricino che trovi sotto la foto della ricercatrice.

  • FATTO!

  • Puoi votare anche accedendo tramite il tuo account facebook.

Semplice e veloce, no? Sosteniamo Monia, Elisa e Marta, sosteniamo le ricercatrici di tutta Italia!

Grazie per la vostra collaborazione, siete i clienti più belli del mondo!

The Handmaid's Tale: distopia e femminismo

C’era una volta, nel 1985, un romanzo dal titolo “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood.

Qualcuno deve averlo letto e pensato “oh, non è nemmeno un po’ ansioso, facciamocene una serie tv”. E fu così che ad Hulu hanno deciso di produrre 10 episodi da 42 minuti.

Il concept è semplice ed inquietante: il mondo come lo conosciamo oggi non esiste più, esiste però una società che si è resa conto che le donne fertili sono pochissime. Perché allora non governare il tutto con un regime maschilista, estremista, cattivissimo, e schiavizzare le donne in grado di avere ancora bambini mettendole al servizio dei potenti in un mondo regolato da leggi tutte nuove e in cui le donne non contano più una mazza? MA CHE BELLA IDEA.

Il pilot è esteticamente splendido, i costumi sono perfetti nel rappresentare tutto il disagio che le ancelle sono costrette a vivere, tra stupri, violenze e lavaggi del cervello: indossano tuniche lunghissime rosse e cappelli che ricordano quelli delle suore, bianchi e coi paraocchi.

Tra tutte le ancelline, oltre ad una Rory Gilmore cresciuta, spicca la povera Offred, una FAVOLOSA Elisabeth Moss che sta zitta e buona solo per tentare di uscire da questo mondo orribile e recuperare sua figlia, rapita al primo frame del pilot. Peccato che ognuna di loro abbia un Eye, ovvero una spia, che ha il compito di controllare ogni minimo comportamento e denunciare eventuali stranezze.

Se ve la sentite di sobbarcarvi un immenso peso visivo, con questa fotografia che ti fa entrare violentemente nel mood Società Malata, guardatelo. In mezzo a tanta monnezza, un esercizio di stile così è una grandissima boccata d’aria. Pesante, ma bella.


IO VERAMENTE LA FAVOLOSITA'

LA FAVOLOSA RUBRICA SPIN-OFF DI IO VERAMENTE GUARDA

di Francesca Giorgetti

29 anni, ultimamente romana ma pratese per sempre. Appassionata a livelli patologici di serie tv e Maria De Filippi. Lavora in tv e scrive di serie anche su Io Veramente Guarda.

Il mio libro di parolacce da colorare, Procraste & Nobel

Ci sono dei giorni in cui tutto sembra andare storto: a partire dalla sveglia che non suona, ai mezzi che non passano, al capo che sclera, hanno finito la pasta integrale! e per finire scopri che le scarpe bellissime che avevi puntato e che ora sono in saldo, non sono disponibili nel tuo numero. Insomma, hai fatto il pieno.

Prima di lasciarti andare al turpiloquio in pubblico, fermati: abbiamo la soluzione per te!

Procraste & Nobel, piccola casa editrice francese, ha pubblicato il volume “Il mio libro di parolacce da colorare” per sfogarsi e rilassarsi.

Si tratta di tavole molto eleganti da riempire di colore che portano in bella vista tutta una serie di epiteti che ogni giorno vorremmo utilizzare.

Ecco alcuni degli epici insulti che troverai al suo interno: Bastardo, Brutta Stronza, Cacchina, Canaglia, Coatto, Coglione, Cretino, Dannazione, Deficiente, Disgraziato, Farabutto, Imbecille, Manica di incapaci, Mannaggia, Me ne frego, Merda, Merdoso, Mezza calzetta, Mollusco, Porca Miseria, Porca Puttana, Rimbambito, Rompiballe, Rompicoglioni, Scemo, Schifoso, Scimunita, Sfigato, Stronza, Tamarro, Testa di Rapa, Vaccona, Vaffa.

Lo trovate su amazon al costo di 7,80 euro.

Basta censure: da oggi invece di urlarlo coloralo!

5 idee regalo per la Festa della Mamma

Domenica è la Festa della Mamma! Se sei in crisi e non sai cosa regalarle, qui trovi cinque idee originali per un regalo speciale.

Una foto con lei

Qualche tempo fa, con il tuo smartphone, hai scattato un selfie con la tua mamma. La foto è talmente bella che sembra uno spreco lasciarla nella galleria. Bene, rivolgiti a Tonki! Stampano le tue foto su cartone riciclato e puoi piegarlo ed usarlo in mille modi diversi. Facile e veloce, arriva direttamente a casa tua. Più info su Tonki.com

Una rivista speciale

Se la tua mamma è appassionata di crafting, adora la calligrafia e le riviste fuori dal comune, l’abbonamento a Flow Magazine è quello che fa per lei! Trovi diversi bundle disponibili: non ti resta che scegliere.

Un giardino in casa

Lei ha il pollice verde: qualunque pianta curata dalle sue sapienti mani fiorisce rigogliosa. Benissimo! Sul sito Piccolo Vegs For Pots trovi semi di ogni genere, dalla frutta alle erbette aromatiche e attrezzature deliziose per orticelli da balcone e da terrazza per i più fortunati.

Un pieno di bellezza

Adora prendersi cura di sé e non esce mai di casa senza una perfetta manicure? I buoni di RiccioCapriccio sono perfetti: scegli il trattamento che più le piace e magari fallo con lei: il tempo speso insieme è il regalo più bello.

Una colazione gourmet

Vuoi farle una sorpresa dolce appena sveglia? Falle ricevere una colazione regale! Su Le Panier Gourmet Breakfast puoi scegliere tra diversi menù, tutti deliziosi.

Ti abbiamo aiutato? :) Buona festa della mamma!

Ricerca il futuro: il concorso di Davines per le ricercatrici

Due anni fa, Alessandra Pucci e Alessandra Di Pietro, con la collaborazione del fotografo Federico Massimiliano Mozzano, organizzano una giornata speciale di Un Taglio Solidale, invitando tutte le ricercatrici per taglio, piega e ritratto.

L’obiettivo era quello di realizzare una mostra fotografica con lo scopo di mostrare i volti delle donne impegnate ogni giorno in progetti scientifici atti a migliorare le condizioni di vita dell’uomo e dell’ambiente.

Da quella scintilla e dalla collaborazione attiva di Davines Italia che ha sposato il nostro progetto è nato Ricerca il futuro, un concorso riservato alle ricercatrici di tutta Italia per sostenere il loro prezioso operato che si concluderà con l’assegnazione di tre borse di studio e con una mostra fotografica realizzata da Federico Massimiliano Mozzano. Sei una ricercatrice? Bene! Hai tempo fino al 12 maggio per partecipare.

ATTENZIONE: L'ISCRIZIONE E' STATA PROLUNGATA FINO AL 23 MAGGIO!

Ecco cosa devi fare:

  • Leggi il regolamento del concorso: lo trovi qui.
  • Recati in un salone Sustainable Beauty Partner per ritirare il modulo di partecipazione (o scaricalo da qui): in omaggio due prodotti della linea OI, shampoo e conditioner in full size che Davines ha messo a disposizione per te!

  • Fai un selfie all’interno del salone che userai per caricare il tuo progetto sul sito.

  • Registrati e carica il tuo progetto sul sito.

Dall’ 8 marzo fino al 31 maggio il tuo progetto potrà essere votato dagli utenti. Il progetto con il maggior numero di voti entrerà a far parte della rosa delle otto ricerche scientifiche più meritevoli, che Davines selezionerà. Le otto ricercatrici diventeranno i volti della campagna «Ricerca il Futuro» che comparirà in tutti i saloni Sustainable Beauty Partner  di Davines nella settimana dal 7 all’11 novembre 2017.

Inoltre, hai l’opportunità di essere selezionata per diventare uno dei diciotto volti della mostra fotografica Ricerca il futuro realizzata da Federico Massimiliano Mozzano.

Dal 7 all’11 novembre si svolgerà la campagna di raccolta fondi: le clienti dei saloni Sustainable Beauty Partner portando un coupon in salone (scaricabile dai canali ufficiali Davines) riceveranno uno sconto di 10€ su un servizio colore o sull’acquisto di almeno due prodotti Davines e potranno contribuire donando fondi alla Ricerca.

Nel mese di Ottobre, durante l’Hair on Stage, evento Davines con convention dedicata che avverrà lunedì 2 Ottobre presso il Teatro Manzoni di Bologna, Davines presenterà tra gli otto progetti di ricerca, i tre più meritevoli a cui saranno destinati i fondi raccolti durante la campagna «Ricerca il Futuro», per un minimo di € 30.000, ed equamente distribuiti tra le tre vincitrici.

Teniamo molto a questo progetto e vorremmo che le ricercatrici che spesso si sono avvicendate nel nostro salone partecipassero. Sappiamo che i tempi sono ristretti ma l’occasione è eccezionale: fatevi avanti!

Maggiori info su Ricerca il futuro

Sal8 #2: forum su garantismo e giustizialismo, ecco com'è andata

Ieri, 5 maggio 2017, RiccioCapriccio Ecoparrucchieri ha ospitato nuovamente un incontro di Sal8, una discussione aperta e paritaria dove ognuno è invitato a dire la sua per mettere in campo idee e opinioni senza pregiudizi né stereotipi. Abbiamo parlato di giustizialismo e garantismo, chiedendoci se essere garantisti oggi voglia dire lasciare gli autori dei crimini impuniti o se un approccio giustizialista comporti una condanna senza prove definitive.

Il ruolo dei media è cruciale: informano sulle indagini o sono diventati aule di processi mediatici? Immigrazione, politica, fatti di cronaca nera: ogni notizia oggi ha un risvolto giudiziario, dunque come lettori e cittadini siamo tutti coinvolti. Avere un’idea su che tipo di giustizia vogliamo e crediamo è indispensabile per imparare a leggere in autonomia le notizie, avere un giudizio critico e farsi un’opinione propria.

Con noi le giornaliste Alessandra Di Pietro, moderatrice della serata, Antonello Caporale, saggista e giornalista de Il Fatto Quotidiano e Angela Azzaro, vice direttrice del quotidiano Il Dubbio.

Angela ha parlato di cambiamento del giornalismo, a partire dal periodo di Tangentopoli: l’approccio alle notizie è cambiato, passando da una modalità più cognitiva, basata principalmente sull’analisi dei fatti e sul racconto delle vicende alla ricerca assidua di un capro espiatorio, un colpevole da travolgere con il livore pubblico.

Al contrario, Antonello ha sottolineato che il lavoro delle istituzioni, scarso e superficiale, ha portato il singolo cittadino a disilludersi, a esporsi, a cercare un modo per difendersi da solo. Entrambi hanno concordato che il reale problema è una crisi dei valori diffusa nella società, che ha cancellato con il tempo il desiderio di credere e confidare nel lavoro dei nostri rappresentanti.

Eravate in tanti e molto partecipi: per questo vi ringraziamo e vi invitiamo a seguirci sui nostri social per tenervi in contatto. Dopo le vacanze estive proseguiremo con i nostri forum!

 

Hoppipolla: cultura indipendente per corrispondenza

Ok, vi aspettavate consigli di libri. Oggi invece parliamo di un progetto bellobello in modo assurdo, come quelli che piacciono a noi, che con la creatività e la cultura ha un legame bello stretto. Rullo di tamburiiiii… Ecco a voi Hoppípolla!

Cos’è Hoppípolla? Hoppípolla è una parola islandese di certificata intraducibilità che significa “saltare nelle pozzanghere”, proprio come facevamo da piccoli nelle giornate di pioggia.

E’ questa la sensazione che dà ricevere la scatola in abbonamento che contiene prodotti appositamente selezionati per scoprire nuovi creativi: un oggetto di design, una pubblicazione editoriale, un suggerimento per scoprire un gruppo musicale, un prodotto illustrato e un’altra piccola sorpresa.

I fondatori hanno una missione: quella di diffondere la bellezza di progetti indipendenti, coraggiosi e differenti e di condividerla con tutti noi.

Ci sono tre tipologie di abbonamento: un mese, tre mesi, sei mesi.

Pensate alla gioia di ricevere per posta degli oggetti ad alto tasso creativo scelti con amore per voi! 

A noi l’idea piace tantissimo.

Evviva Hoppípolla! :)

[photo credit Hoppipolla.it]

Il Dubbio e Il Fatto: due idee di giustizia a confronto

Essere garantisti oggi vuol dire lasciare gli autori dei crimini impuniti? Giustizialista è condannare senza prove definitive? I media informano sulle indagini o sono diventati aule di processi mediatici? Immigrazione, politica, fatti di cronaca nera: ogni notizia oggi ha un risvolto giudiziario, dunque come lettori e cittadini siamo tutti coinvolti. Avere un’idea su che tipo di giustizia vogliamo e crediamo è indispensabile per imparare a leggere in autonomia le notizie, avere un giudizio critico e farsi un’opinione propria.

Ne discutiamo nel #Sal8 di #RiccioCapriccio con Angela Azzaro, vice direttrice de Il Dubbio e Antonello Caporale, giornalista de Il Fatto Quotidiano: coordina la giornalista Alessandra Di Pietro.

Appuntamento 5 maggio alle 19.00 in salone, in via di San Giovanni in Laterano, 142. 
SAL8 è una discussione aperta e paritaria dove ognuno è invitato a dire la sua, un incontro per mettere in campo idee e opinioni senza pregiudizi né stereotipi.

L’ingresso è libero e gratuito fino ad esaurimento posti.

[flyer di Davide De Maina]

Correre a Roma, con la primavera che avanza

Siamo a fine aprile, le giornate si allungano, la temperatura si alza e la primavera sembra la stagione migliore per cominciare a correre. Attenzione, ho detto “sembra”. Perché per godere delle condizioni favorevoli che vi ho appena descritto avete circa un mese. Poi comincia l’inferno: il caldo, le zanzare e le amiche che vi invitano a bere uno spritz dopo il lavoro invece di incoraggiarvi a continuare con i vostri buoni propositi sportivi.

Ma ci sono due modi per non soccombere a questi ostacoli: il primo è puntare la sveglia presto e dedicare alla corsa le prime del mattino. Il secondo è trovare la motivazione negli scenari meravigliosi che Roma offre a noi runner per allenarci. Se non abitate vicino a nessuno dei posti che sto per consigliarvi, c’è sempre il metodo “prendo la metro o l’autobus vestita da runner per raggiungerli e torno a casa correndo”. Oppure risalite in metro dopo la corsa e il posto a sedere è assicurato (ehm, sì, parlo per esperienza).

I parchi

Il mio preferito è quello Villa Pamphilj: grande abbastanza per gli allenamenti medi e lunghi (dai 12 km in su), ottimo per quando volete allenare le gambe su percorsi collinari e intanto scattarvi un selfie a testimonianza che viviamo nella città più bella del mondo per correre con il cupolone che si intravede da via Aurelia Antica.

Ok, anche a Villa Borghese dalla terrazza del Pincio potete ottenere lo stesso effetto: ma è molto più frequentata dai turisti rispetto a Villa Pamphilj e andarci prima delle 8 di mattina è l’unico modo per averla tutta per voi.

A Villa Ada non ci ho mai corso, e questa è una mia grave mancanza, anche perché il gruppo dei Leprotti non solo si curano del parco ma sono aperti ad accogliere atleti di qualunque livello, per allenamenti che si svolgono su base quotidiana con partenza al laghetto, entrata di via Ponte Salario.

Il parco dell’Appia antica, dalla Caffarella fino agli Acquedotti, sono un luogo pieno di fascino, perché siete ancora in città ma in un attimo vi ritrovate nella pura campagna, con tanto di mucche e pecore al pascolo. Ci sono andata poche volte da sola, di più in gruppo, ma ammetto che è perché non li frequento moltissimo e ho più paura di perdermi che di fare brutti incontri.

Se i grandi parchi vi intimoriscono, un bel circuito all’ombra dei pini marittimi, fresco anche d’estate (sempre prima delle 8 di mattina eh!) è quello davanti alle Terme di Caracalla - secondo Google si chiama Parco di Porta Capena: tutto il giro è circa un chilometro, c’è una bella fontanella per dissetarvi e sarete in compagnia di altre decine di runner, non ché di crossfitter che usano gli attrezzi del parco per allenarsi.

Il centro

La conquista del centro di Roma di corsa è un privilegio: anche qui, consiglio di avventurarvi attorno al Colosseo, ai Fori Imperiali e in via del Corso (da cui potete poi raggiungere Villa Borghese) solo in orari che vi permettano di evitare turisti e traffico. Meglio il mattino che la sera, ma se proprio non ce la fate ad alzarvi presto e volete prendervi la soddisfazione di attraversare anche piazza Navona correndo ci sono gli appuntamenti di Roma Running by Night, il prossimo è il 28 maggio.

Un’altra bellissima iniziativa è quella delle ragazze di ArcheoRunning: un modo per conoscere l’archeologia di Roma correndo nella storia. Le prossime date sono disponibili sulla loro pagina Facebook.

Ma il mio luogo del cuore per attraversare Roma correndo è il Lungotevere: dal gazometro al laghetto di Tor di Quinto e oltre, ci sono luoghi di questa città che non avrei mai scoperto se non avessi dovuto allenarmi per chilometri e chilometri sulla pista ciclabile che costeggia il Tevere nei weekend prima della maratona. Ma attenzione perché mancano i ristori: c’è una fontanella a Ponte Milvio, ma se pensate di spingervi oltre dovrete portare con voi dell’acqua.

Le piste d’atletica

Correre su pista vi darà una sensazione di onnipotenza - quando vi sentirete Usain Bolt nei vostri scatti migliori - mista a totale disillusione quando il più lento dei ragazzini delle squadre di atletica vi supererà sfrecciando senza fatica. Tutto questo è possibile allo Stadio dei Marmi Pietro Mennea, all’interno del foro Italico, nella pista di atletica dello stadio di Caracalla oppure allo stadio Paolo Rosi in via dei Campi sportivi.

Ora non ci sono più scuse per non uscire a correre, giusto?

 


SHOOT THE RUNNER

di Donata Columbro

Giornalista e consulente digitale con una missione: aiutare le storie a incontrare i lettori. Scrive di Africa e attivismo digitale su  InternazionaleWired ItaliaVita.it. Corre per godersi Roma quando non c'è nessuno per strada e lo racconta spesso su Snapchat (@dontyna).

How to: double buns+glitter roots, la rivincita degli anni '90

Erano i mitici anni ‘90: la pancia sempre scoperta, lucidalabbra imperante, balletti sulle note di Wannabe delle Spice Girls. Sembrava tutto superato ma, come si dice? “A volte ritornano”. Eccoci di nuovo a provare e riprovare i double buns con pioggia di glitter roots annessa.

Oggi vi insegniamo a realizzarli in poche mosse e con pochi prodotti. Pronte?

 

 

Ecco quello che vi serve:

  • 1 spazzola
  • 1 pettine a coda

  • spray texturizzante

  • lacca

  • gel per capelli

  • glitter in polvere

  • un pennello

  • forcine in quantità industriale

  • elastici

  • i vostri lunghi capelli (anche di lunghezza media vanno bene)

  • le vostre manine sante

Pettinate i capelli a lungo per evitare che si formino nodi. Spruzzante una generosa dose di spray texturizzante: noi usiamo questo di Davines Italia. Successivamente, divideteli con una riga: sbizzarritevi, va bene tutto. Raccogliete le code pettinando e portando i capelli verso la sommità della testa e fermatele con un elastico. Con la spazzola cotonatele per creare il volume necessario. Avvolgete la coda attorno all’elastico realizzando una specie di rotolino, simil girella motta. Fermateli con le forcine. Ci siamo quasi: adesso spruzzate lacca come se non ci fosse un domani. I double buns sono pronti!

Anche così sarete perfettamente anni ‘90 ma se volete completare il look prendete una ciotolina, versateci una noce di gel per capelli e aggiungeteci glitter: polvere colorata, stelline, confetti, lasciate via libera alla fantasia.

Con le dita o con un pennellino distribuite lungo la riga, da entrambi i lati, una generosa dose della sfavillante mistura che avete precedentemente preparato.  Lasciate asciugare e voilà, siete pronte per un remake di Spice up your life!


Provateci e mandateci prova fotografica, siamo curiosissimi!

13 Reasons Why: il bullismo in America

Con 13 Reasons Why laggente in America sta impazzendo. Sembra quasi che si siano accorti solo ieri del fatto che il periodo del liceo sia LAMORTE. In questo caso, purtroppo, in senso letterale.

Hannah Baker è bellina, di una simpatia forzata che ti fa urlare “anche meno bastava” ad ogni piè sospinto ed è nuova in città. Già dal primo frame è chiaro che la povera ragazza si è suicidata dopo essere stata bullizzata. La colpa, a quanto dice lei, è semplicemente di TUTTI QUANTI.

Proprio per questo, Hannah decide di lasciare a mezzo liceo delle cassette registrate, obviously quando era in vita, per spiegare loro il perché dell’estremo gesto. Cassette che tutti dovranno ascoltare per capire che parte hanno avuto nel suo suicidio. Pare lecito dire che la gravità delle infinite situazioni in cui Hanna si ritrova e che racconta ai suoi compagni è piuttosto soggettiva e dipende molto, moltissimo dalla sensibilità di ognuno di noi.

Io soffro ad ogni scena perché in generale la vita la prendo male, ma molte delle cose che capitano ad Hannah succedono nella realtà, purtroppo, a qualunque ragazza dell’universo mondo. Non importa che indossi il cappellino di lana, le giacche da uomo, i pantaloni a zampa e uno zainetto da scema: qualcuno, prima o poi, le romperà i coglioni.

Proprio per questo del bullismo è NECESSARIO parlare, ora, sempre e per sempre. Ovviamente la seconda stagione è praticamente scontata, visto il successo d’iddio che sta riscuotendo la serie. Sarà contentona Selena Gomez che all’inizio doveva esserne protagonista, in caso il progetto fosse diventato un film, e che si è reinventata produttrice esecutiva una volta che Netflix si è accaparrata i diritti del romanzo da cui è tratto.

Vedetene ed angosciatevene.


IO VERAMENTE LA FAVOLOSITA'

LA FAVOLOSA RUBRICA SPIN-OFF DI IO VERAMENTE GUARDA

di Francesca Giorgetti

29 anni, ultimamente romana ma pratese per sempre. Appassionata a livelli patologici di serie tv e Maria De Filippi. Lavora in tv e scrive di serie anche su Io Veramente Guarda.

Kat Von D: prendi i miei soldi, sono tua

C’è stato un tempo in cui passavo i pomeriggi ad ammirare la signora Kat Von D in tv che tatuava gente. Quella donna ha rappresentato la seconda girl crush della mia vita (la prima è stata Skin degli Skunk Anansie). Ora la cara Kat ha deciso di rendermi una donna povera: finalmente la sua linea di make up, Kat Von D Beauty, è sbarcata in Italia da Sephora.  Perché sono spinta a donarle tutti i miei averi e a intestarle una casa a sua insaputa?

Tre motivi:

  • L’intera linea non è testata sugli animali. Molti prodotti sono adatti anche ai vegani. In generale, gli inci sono ben curati.
  • La varietà di colori è vastissima: accontenta praticamente tutti, dalle super darkettone alle amanti del nude look.
  • Il packaging è super! (lo so, ho un problema con le confezioni, invadono il mio bagno ma che ci volete fare, a ognuna il suo)

Per scoprire tutti i prodotti della linea basta un giro da Sephora, online e non: io provo a consigliarvi tre prodotti che secondo me vale la pena di provare.

Fondotinta e correttore Lock-It

I fondotinta sono la parte più rilevante dell’intera collezione. Per la varietà di colorazioni innanzitutto: 30, suddivisi per sottotono, colori chiarissimi che sul mercato italiano sono praticamente una rarità, altissima copertura, no trasfert e tenuta estrema. Li trovate anche in versione compatta. Stessa storia per i correttori, 21 colori ultra pigmentati, anche loro suddivisi per sottotono. Grazie Kat, che ogni volta trovare fondo e correttore giusto è una lotta senza pari.

Shade+Light Eye contour Palette

All’apparenza può sembrare l’ennesima palette di colori naturali, una delle centoquarantamila che le case cosmetiche hanno prodotto e di cui i nostri beauty case sono pieni ma Miss D l’ha studiata in modo differente: queste non sono polveri colorate e basta, queste sono correttive, ideali per creare giochi di luci e ombre, proprio come quando si disegna (e si tatua) un volto. La texture è vellutata e ultrasottile, i colori più freddi possono essere utilizzati anche sul viso per realizzare il famoso contouring (sì, quello delle strisciazze marroni che vediamo su instagram). I colori si adattano a tutte le carnagioni e hanno un’ottima tenuta.

Everlasting liquid lipstick

Fiore all’occhiello della collezione, questi rossetti liquidi in 26 colorazioni (dal geranio al melanzana) promettono tenuta a prova di bomba. Non sbavano, si asciugano regalando una finitura matt ma non seccano le labbra.

E voi, avete già dato un’occhiata alla collezione? Cosa vi porterete a casa? :)


SHUT UP AND TAKE MY MAKE UP! COME ESSERE SE STESSE MA MEGLIO

di Tamara Viola

Una donna dalla chioma sobria. Socializza molto, online e offline. Puoi leggere i suoi deliri su Citazionisti Avanguardisti.

Nel tempo libero si imbelletta, legge e fa parlare i biscotti.