gipsy

Gipsy: Naomi Watts psicologa molto poco professionale

Yup, Netflix ne ha sfornata un’altra: Gipsy.

Protagonista la seconda australiana più favolosa del cinema, la dottoressa Naomi Watts (sorry, con Nicole Kidman non c’è gara) nei panni di una psicologa bona che non gliela fa a mantenere il distacco coi suoi pazienti.

Ne ha uno che si è appena lasciato sta malissimo è depresso? Ma perché non diventare amichetta della sua ex che lo sta facendo disperare e magari instaurare una relazione un po’ torbida e tendente al lesbo già dal primo frame? Che bella idea!

La Watts ha una vita apparentemente normale, una casa favolosa in un quartiere altrettanto, un bel lavoro, un marito belloccio (Billy Crudup), una bellissima figlia dal nome Dolly (potenzialmente affetta da disforia di genere, tema che mi auguro tratteranno in maniera carina, altrimenti NON LE SCRIVETE LE COSE) e un fisico di Cristo che sfoggia con nonchalance nei suoi completini. Però tutto ciò non le abbasta, e quindi si infila nelle vite dei suoi strani pazienti per uno scopo poco comprensibile.

Il pilot è un MAH continuo, non è brutto ma manco bello, i dialoghi non fanno schifo ma non sono interessanti, i personaggi uuuhh misteriosi non lo sono manco per niente ed è tutto un po’ gratuito, lento ed inneggiante allo sticazzi.

Insomma, si dovesse giudicare solo del pilot sarebbe un big no no.

 


IO VERAMENTE LA FAVOLOSITA'

LA FAVOLOSA RUBRICA SPIN-OFF DI IO VERAMENTE GUARDA

di Francesca Giorgetti

29 anni, ultimamente romana ma pratese per sempre. Appassionata a livelli patologici di serie tv e Maria De Filippi. Lavora in tv e scrive di serie anche su Io Veramente Guarda.