Amélie Nothomb, Metafisica dei tubi

#checosastoleggendo

Di come Dio si è fatto uomo. E tutto grazie al cioccolato bianco belga. @DeLempicka

Amélie Nothomb Metafisica dei tubi Guanda pag. 121 euro 11,00

Due anni e mezzo. Grida, rabbia, odio. Il mondo è inaccesibile alle mani e alla voce di Dio. Intorno a lui, le sbarre del lettino. Dio è prigioniero. Vorrebbe nuocere, ma non ci riesce. Perciò si vendica sul lenzuolo e sulla coperta che continua a martellare con calci incessanti. Sopra di lui, il soffitto con le sue fessure; li conosce a memoria. Sono i suoi unici interlocutori, e perciò grida loro tutto il suo disprezzo. Ovviamente, il soffitto se ne infischia. Dio ne è contrariato. All'improvviso il campo visivo viene occupato da un viso sconosciuto e non identificabile. Cos'è? E' un umano adulto e, si direbbe, dello stesso sesso di sua madre. Passata la sorpresa iniziale, Dio manifesta l'insoddisfazione con un lungo lamento. Il viso sorride. Dio sa cosa vuol dire: stanno cercando di ammansirlo. Non funziona. Mostra i denti. Il viso lascia cadere qualche parola dalla bocca. Al volo, Dio le prende a pugni. I suoi pugni, stretti, gliene danno di santa ragione a questi suoni, fino a metterli K.O. Dio sa che dopo il viso cercherà di tendere la mano verso di lui. Ci è abituato: gli adulti avvicinano sempre le loro dita alla sua faccia. ecide che morderà l'indice della sconosciuta. Si prepara. Appare infatti una mano nel suo campo visivo, ma - stupore! - ha una barretta biancastra tra le dita. Dio non ha mai visto una cosa del genere e si dimentica di gridare. - E' cioccolato bianco del Belgio, - dice la nonna al bimbo che ha appena scoperto. Di queste parole Dio capisce solo 'bianco': sa cos'è, l'ha visto sul latte e sui muri. Gli altri vocaboli gli sono sconosciuti: 'cioccolato' e soprattutto 'Belgio'. Intanto la barretta è accanto alla bocca. - Si mangia, - dice la voce. mangiare: Dio sa cos'è. E' una cosa che fa spesso. Mangiare è il biberon, il purè con pezzetti di carne, la banana schiacciata con la mela grattugiata e il succo d'arancia. Mangiare ha un odore. Questa barretta biancastra ha un odore che Dio non conosce. Ed è migliore del sapone e della pomata. Dio ne ha paura e voglia allo stesso tempo. Smorfia di disgusto e acquolina in bocca. Con un'impennata di coraggio acchiappa la novità coi denti, la mastica, ma non serve: si fonde sulla lingua, rappezza il palato, gli riempie la bocca - e accade il miracolo. La voluttà gli dà alla testa, gli lacera il cervello e vi fa rimbombare una voce che non aveva mai sentito prima: "Sono io! Sono io, vivo! Io parlo! Non sono né egli né lui, io sono io! Non dovrai più dire egli per parlare di te, dovrai dire io. E io sono il tuo migliore amico: io ti procuro il piacere." E' stato allora che sono nata, nel febbraio del 1970, all'età di due anni e mezzo, sulle montagne del Kansai, nel villaggio di Shakugawa, sotto gli occhi di mia nonna paterna, per grazia del cioccolato bianco.