Westworld, gente bella e un continuo WTF

Da qualche settimana sulla HBO e sul buon Sky va in onda Westworld, una serie difficile e complicata che ti lascia ad ogni fine puntata con un sincero “ma in chessenso?”.

La trama è più o meno questa: nell’anno duemilamille la gente ricca ha bisogno di un sacco d’emozioni forti perché “uh che noia la vita” e ad aiutarli ci pensa un parco divertimenti a tema western dove i visitatori vanno, fanno e disfanno quello che vogliono perché tanto sticazzi, il parco è abitato da androidi sintetici inconsapevoli. Sono perfettamente uguali agli umani ma in realtà sono bugie ambulanti, robot programmati per sollazzare i ricchi che vogliono vedere quanto faceva ridere la vita dell’epoca. Spoiler: non faceva ridere.

Mentre la gente si ammazza, i bordelli sono pieni di signorine di malaffare vestite benissimo con corsetti e reggicalze e cappelli e guanti (Thandie Newton bona come non mai, tra l’altro) , alcuni degli androidi iniziano a capire che “Mh, sarà che ci stanno perculando e stiamo vivendo una vita alla Giorno della Marmotta?”. Già. La rivoluzione è vicina ed è chiaro dalla puntata due. Evan Rachel Wood parla con un accento del Sud America, ha lo stesso vestito celeste ogni giorno, la stessa acconciatura coi boccoli ai lati della fronte e la stessa scucchia terrificante. Ogni giorno arriva James Marsden col suo cappello e la sua bonaggine, e nel frattempo dal quartier generale del parco Anthony Hopkins fa la sua porca figura col gilet e l’orologio nel taschino mentre tutti sono vestiti just like us. Ed Harris, in tutto ciò è un po’ invecchiato e se la scoatta vestito perfettamente con un cravattino foulard improbabile. Insomma, un trip incredibile che come ogni cosa in cui figura JJ Abrams come produttore esecutivo andrà in vacca in 15 secondi.

C’è di buono che la serie si basa su un film scritto e diretto da Crichton quindi forse c’è poco margine di insensatezza, ma chissà. Se volete sentirvi idioti per i 69’ di pilot e presumibilmente anche per i successivi, Westworld è tutto vostro.

 


IO VERAMENTE LA FAVOLOSITA'

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di Francesca Giorgetti

29 anni, ultimamente romana ma pratese per sempre. Appassionata a livelli patologici di serie tv e Maria De Filippi. Lavora in tv e scrive di serie anche su Io Veramente Guarda.