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Sal8 #1: forum sull'Hate speech, ecco com'è andata

Ieri si è aperta la nuova stagione di Sal8, il nuovo format che RiccioCapriccio EcoParrucchieri ospita nel suo locale. SAL8 è una discussione aperta e paritaria dove ognuno è invitato a dire la sua, un incontro per mettere in campo idee e opinioni senza pregiudizi né stereotipi. Abbiamo parlato di Hate Speech, di linguaggio dell’odio chiedendoci se la violenza virtuale è reale, se questo tipo di linguaggio può danneggiare la nostra vita di ogni giorno, se i gruppi di stupro sul web sono pericolosi quanto gli uomini violenti in carne ed ossa. A queste domande è bene che ognuno di noi sappia rispondere. E soprattutto conosca come difendersi e come non cascare, anche inconsapevolmente, nella Rete dell’odio.

Con noi le giornaliste Alessandra Di Pietro, moderatrice della serata, Flavia Perina ex deputata, giornalista e voce seguitissima su FB e Angela Azzaro, vice direttrice del quotidiano il Dubbio.

Ognuna di loro ha espresso la propria visione riguardo l’uso dei social network e della comunicazione più in generale. Secondo Angela siamo immersi in un vero e proprio cambiamento cognitivo e culturale, specie per quanto riguarda i giornali: è come se i processi si fossero spostati dalle aule di tribunale al web, dove tutti puntano il dito e sono alla ricerca di un colpevole. Diversa l’opinione di Flavia, secondo cui è il modo in cui ci poniamo e l’uso che facciamo del mezzo a rafforzare l’hate speech. C’è in generale un calo della qualità e molta superficialità nell’uso del potentissimo mezzo che è la rete e quasi nessuno di noi percepisce realmente i vantaggi ma anche i pericoli che dietro di essa si nascondono.

Eravate in tanti e molto partecipi: per questo vi ringraziamo e vi invitiamo a seguirci sui nostri social per tenervi in contatto, presto ci saranno nuovi incontri!

Per scoprire cosa vi siete persi ieri, ecco il video di Repubblica Tv, realizzato da Angela Nittoli.

 

Maternità surrogata: come è andato il dibattito

Il dibattito di ieri sera su maternità surrogata, utero in affitto e adozioni si è rivelato una sorpresa piacevole per tutti noi. Il tema è caldo, tocca tutte/i, divide ma soprattutto unisce nel desiderio di conoscere. Nell'atmosfera accogliente di Riccio, tra luci soffuse e drink freschi da bere, la conversazione ha preso corpo grazie al mirabile lavoro di coordinazione di Alessandra Di Pietro e i dubbi posti da Giorgia Serughetti e Paola Tavella hanno mosso dubbi, critiche e spunti di riflessione vari e vastissimi. 

Chi usufruisce della maternità surrogata? Lo sfruttamento è una parabola necessaria o la surrogacy può essere normativizzata al fine di difendere le madri (tutte quelle coinvolte nel contesto)? Perché si parla molto più spesso dei diritti dei bambini, non ancora nati, piuttosto che di quelli delle donne adulte che ricorrono all'utero in affitto? Perché nella narrazione delle origini biologiche, la surrogacy deve essere vista solo come tabù? È giusto definire un bambino nato da maternità surrogata "comprato"?  È possibile riuscire a scindere la propria personale esperienza da quella che si vorrebbe divenisse la norma? Non è un malinteso enorme affiancare la maternità surrogata alla prostituzione?

Nella calda serata di ieri, si è cercato di dare risposte insieme a tutte queste domande e a molte altre. Rivelando pensieri contrastanti, audaci, e molte confidenze. 

Siamo felici del forum che abbiamo ospitato e ringraziamo per il loro prezioso contributo le speaker, il nostro staff ma soprattutto voi tutti che avete partecipato numerosi.

Grazie

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