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2 Broke Girls: outfit per sei stagioni molto pop

Sono sei anni che 2 Broke Girls, creatura di Michael Patrick King che già dette i natali al sempre attuale e sempre sobrio Sex & the City, gliel’ammolla.

Le divise giallo ocra e rosse di Max e Caroline sono ormai un outfit cult che ha ispirato mezzo mondo specie per sfangarla a carnevale e Halloween: infatti millemila fans ogni anno mi si travestono dalle due broke girls.

Oltre alle divise, quello che rimane forever in mente ad ogni puntata sono i vestiti e i tacchi e i cappelli e le borse di quella macchietta ambulante che è Sophie Kaczynski, interpretata MAGISTRALMENTE da Jennifer Coolidge che ad ogni entrata in scena scatena applausi ed ilarità generale nel pubblico che assiste alle riprese, manco fossero i gloriosi anni ’90.

I riferimenti pop attuali che più attuali non si può (roba che nei dialoghi sono inserite gag su cose realmente accadute in America 4 giorni prima, mica cazzi), le protagoniste perfette che tra l’altro si amano anche nella vita vera, e i personaggi secondari prevedibili quanto favolosi rendono i 25 minuti settimanali sempre incredibilmente godibili. E se il conteggio finale dei soldini che quelle due rintronate riescono a mettere da parte è ormai passato in secondo piano, vedere che ogni puntata riescono a sfangarla riempie sempre di gioia.

La settimana scorsa è andata in onda l’ultima puntata della sesta stagione e io voto per “six seasons and a movie”!


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di Francesca Giorgetti

29 anni, ultimamente romana ma pratese per sempre. Appassionata a livelli patologici di serie tv e Maria De Filippi. Lavora in tv e scrive di serie anche su Io Veramente Guarda.

Pretty Little Liars. Quattro adorabili bugiarde e tamarre

Dal 2010 il fantastico canale Abc family ci regala gioie inenarrabili trasmettendo Pretty Little Liars che Wikipedia definisce teneramente un teen drama mistery thriller. Certo. Sarebbe bastato un bel "WTF" per racchiudere tutti i generi, ma tant’è.

Le rincoglionite bugiarde del titolo sono 4 ragazzine (ormai centenarie, ovviamente) di Rosewood, fantomatica città a due passi da Philadelphia in cui ogni due per tre viene ucciso/stalkerato/torturato qualcuno ma tutti son tranquilli perché cioè raga quanto mistero quanto soppiatto mammamia.

Oltre a tentare con risultati pessimi di arrivare vive a fine puntata, le nostre eroine Spencer, Aria, Emily e Hannah si vestono, appunto per non dare nell’occhio, in maniera davvero ma DAVVERO improbabile. Pagine e pagine di Tumblr e dell’internet sono cosparse degli outfits imbarazzanti delle ragazze più sfigate della Pennsylvania. Gente che si è presentata a funerali vestita come se dovesse andare ad un festino sadomaso. L’esperienza insomma.

Indimenticabile il tubino rosso in latex + tacco 15 di una Aria 15enne che in un caldo pomeriggio primaverile andava col suo prof/amante ad una mostra d’arte. E che ci vogliamo scordare la sua gonna fatta di cravatte? No. Io non dimentico. Come è abbastanza unforgettable lo stile da educanda delle prime stagioni di Spencer, tutta Burberry e gilet.

Forse, ma solo forse, in confronto alle due di cui sopra e ad Hanna che è tutt’un abominio di vestiti da cessa, l’unica che spicca in sobrietà è la Sporty Spice de nos otros Emily. La strabona Shay Mitchell che è talmente perfetta che le puoi mettere addosso pure robe tragiche, tanto lei è così e che je frega.

Ah, tra i mille siti di outfit ci sono anche quelli che ti spiegano come vestirti come loro. Ecco, gente, evitiamo.


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One Tree Hill. Del basket chissenefrega, ma quanta bellezza

Su Rai2, tanti anni orsono, andava in onda una serie tv bellliiissima con uno dei personaggi meglio scritti di sempre: Brooke Davis.

A Tree Hill la gente si vestiva tendenzialmente molto male, soprattutto la povera svantaggiata Hailey che inspiegabilmente è finita a sposarsi quello gnocco di Nathan. La gente ancora a giro si chiede “in che senso?”, visto che lei osava uscire di casa coi poncho di lana e delle scarpe che manco quelle ortopediche erano così antiestestiche.

Peyton, in compenso, era una cifra triste e già che c’era lo esternava con i suoi vestiti neri, le sue giacche di pelle e i suoi disegni tanto tanto macabri. Tanto disagio, tanti problemi, ma quanto era bona mannaggia a lei.

Certo, mai quanto Brooke che, se nelle prime stagioni andava in giro vestita da vacca e si faceva trovare nuda nelle macchine dei compagni di classe (Brooke io ti amo, ci hai insegnato tanto nella vita), nelle ultime era diventata un donnino per bene con la sua linea di moda favolosa e quasi elegante.

Poi beh, c’erano gli uomini. Nathan, come già detto, era molto notevole. Ma pure Lucas, tenebroso e noioso quanto basta, faceva la sua porchissima figura coi vestiti da povero che gli davano in dote. INDIMENTICABILE la scena del pilot in cui lui viene quasi investito dalla macchina di Peyton mentre passa con quella felpa grigia con cappuccio che ha fatto storia.

Belli, e bravi, TUTTI.

(Tranne Mouth. Lui porello proprio no.)


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Friends: gli anni '90 son tutti là, al Central Perk

Se c'è una sitcom che in tv ha caratterizzato tantissimo gli anni '90, quella è sicuramente Friends, in cui ognuno di noi sicuro si identificava con almeno uno dei sei disagiati protagonisti.

Se eri una Monica, oltre ad avere un disturbo ossessivo compulsivo abbastanza fortino, eri tutta maglioncini corti a collo alto e gonne portafoglio; Rachel se la cavava con vestiti con cui si potrebbe andare a giro anche ora senza essere necessariamente additate come Tu Madre, addirittura i mom jeans son tornati di moda (ASSURDO), ma d'altronde lei lavorava da Ralph Lauren e allora grazialcazzo; mentre Phoebe, beh, lì sì che gli outfit erano da zecca new age ante litteram. Vestitini larghi coi fiori, cappelli di paglia, gilet improbabili. Tutto molto bello se sei una drogatella fiera di esserlo e la tua canzone del cuore è Gatto Rognoso! <3

Gli uomini in compenso avevano quei vestiti un po' jolly che non li caratterizzavano tanto quanto le ragazze della porta davanti, loro sì che erano delle icone di stile. Basti pensare ai tagli di capelli di Jennifer Aniston che hanno DAVVERO segnato un'epoca. La gente andava dal parrucchiere dicendo "No, non hai capito, Jennifer se li è tagliati così e te ora me li rifai uguale quant'è vero iddio piglia 'ste forbici e daje tutta".

Poi però la Aniston c'ha quasi 50 anni e ultimamente stanno uscendo foto dove è una gnocca di proporzioni davvero bibliche e noi siam qua, ancora ad andare dal parrucchiere in cerca di un miracolo.


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Scream Queens: Mean Girls assassine ma vestite bene

Ryan Murphy e Brad Falchuck con il marciume ci vanno a nozze, ce l'hanno dimostrato coi vari American Horror Story e pure con Glee, che di elegante aveva davvero poco.

A questo giro, i delicati signori ci raccontano della Kappa Kappa Tau, una sorority in cui le ragazze vengono uccise con una facilità rara dal fantomatico Red Devil, un killer vestito uguale uguale alla mascotte della scuola.

A capo della confraternita c'è la lievemente psicopatica Chanel Oberlin che ad ogni entrata in scena sfoggia outfit che levatevi tutti, un po' come le sue galoppine, Chanel #2, Chanel #3 e Chanel #4. Nomi sobri per gente sobria.

Durante tutta la prima stagione, tra un assassinio e l'altro (ogni puntata muore qualcuno, così per democrazia), pellicce, piume, tubini, PARAORECCHIE CON LE ORECCHIE DA GATTO, completi Chanel colorati e gonne pelosissime la scoattano in mezzo alla scena.

La gente si è talmente infognata con il guardaroba delle protagoniste che basta googlare “Scream Queens outfits” per essere inondati da siti in cui è possibile trovare le copie cinesate dei vestiti, tumblr di ragazzine ossessionate, classifiche delle pellicce più sobrie usate da Chanel e tanto tanto altro.

Inutile dire che il reparto costumi ha fatto sì che la serie passasse da semplice trash a trash antologico. Tra qualche anno rivedremo le nostre Chanel preferite e probabilmente, come succede sempre, urleremo il grande classico usato finora solo per gli anni '90 “MACOMECAZZOANDAVANOAGIROQUESTE?”


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Buffy l'ammazza vampiri. Essere tamarri negli anni '90

Io me lo ricordo. Quei sòla di Italia1 nella loro fuorviante pubbicità dissero "Dopo Dawson's Creek, ecco il telefilm che ha fatto innamorare milioni di adolescenti".

COSA STAI DICENDO STUPIDO SPEAKER, COSA? Dawson's Creek e Buffy non c'entravano una mazza perdioh. Sì, c'era la storiona d'amore noia tra Angel e Buffy, Spike era forse un po' Pacey ma dai su, una ammazzava i vampiri e l'altro si faceva le pippe sui film di Spielberg, di cosa stiamo parlando?

Però gli anni erano quelli, i drammi d'amore pure e gli outfit beh... siam lì.

A differenza dell'origine di tutti i mali (DC), in Buffy c'erano linee comiche costanti, ironia a tranci, e una scrittura che scusate ma Kevin Williamson se la sognava (episodio "The Body", chi dimentica è complice).

Tra un'escalation qualitativa e l'altra che levatevi tutti, Buffy ci ha però regalato delle lezioni di stile veramente rare, specie nella prima stagione.
La povera Willow, paziente 0 della Nerd Televisiva, tra salopette DI LANA, capelli lunghi lunghi a madonna e gonne di velluto a costine urlava forte un "Sono disadattata però vah vah quant ne so".

Xander, mannaggia a lui, se non si metteva una camicia hawaiiana su camiciola in ogni puntata no, lui non era contento.

Cordelia, Dio la benedica, portava una ventata di vaccaggine che era un piacere.

E, last but not least, Buffy. Lei sì che gli altri no.

Stivali alti fino al ginocchio? Celo

Minigonne di pelle? Celo

Vestitini neri stretti stretti? Celo

Collarini di velluto? Celo

E via libera sulle ali del vento ad impalettare vampiri nei cimiteri.

Anni '90, we miss you.


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Dawson's creek. La morte di spensieratezza e stile

Se sei una persona nata negli anni '80/'90, è quasi impossibile che tu sia riuscita a scampare la messa in onda di Dawson's Creek. Per molti di noi, il telefilm creato da quel genio del male di Kevin Williamson è molto più di un programma tv. È la fottuta bibbia di tutti i nostri problemi adolescenziali. Come se i dramaaa delle storyline non bastassero (Jack e Doug, vi meritate una famiglia bellissima), le costumiste hanno pensato bene di regalarci lezioni di stile che, col senno di poi, sono un grandissimo MACOMECAZZOANDAVANOAGIRO?
La povera Joey era tutto un "sono povera e ho vestiti da povera", con quei top e quei maglioncini di flanella che addosso a lei facevano anche una discreta figura (facile se sei bona, eh?) ma se si provava a copiarne lo stile era per tutte noi La Fine.
Quello svantaggiato di Dawson, che già stava come stava con quel taglio di capelli imbarazzante, veniva vestito da quei sadici della produzione quasi esclusivamente con camicie da boscaiolo larghissime e gilet di lana su t-shirt bianche. Jen, tesoro bello, arrivava nella prima stagione con la nomèa da vacca di New York e poi me la facevano andare in giro per Capeside con maglioncini a collo alto, camiciette e vestitini anche piuttosto casti. Baldracca WHO?

Per grazia in mezzo a questa banda di stolti c'era Pacey, che lo potevi pure vestire con un saio e lui sì che era sempre favoloso. Sì, anche con le meches bionde.

A noi di quella generazione di sfigati, tutta discorsi noiosi e disagi, mancava solo di avere come punti di riferimento ragazzini vestiti normali, in effetti. Menomale poi è arrivato Gossip Girl, in cui ti potevi fare bei pianti bramando outfit che nessuno di noi potrà probabilmente mai permettersi.


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The Good Wife. Eleganza, bellezza e tailleur favola

Lo dicono tutti da un sacco di tempo ma la gente è scema e si perde cose meravigliose: The Good Wife è una delle serie migliori in circolazione e non molla da sette anni. Nel corso delle sue stagioni, letteralmente una più bella dell’altra, la Buona Moglie è passata da un look quasi imbarazzante, da casalinga castigata e triste nei primi episodi, a sfoggiare outfit incredibili ed elegantissimi da milf acculturata. La favolosa Julianna Margulies, ultimamente anche produttrice esecutiva della serie che la vede protagonista, si diverte a indossare tailleur fintamente castigati per interpretare la parte dell’avvocatessa cazzutissima e precisissima, anche e soprattutto nello scegliere le sue giacche e camicie perfettamente abbinate alle gonne rigorosamente lunghezza ginocchio.

Se nella prima stagione la povera Alicia Florrick si ritrovava impantanata in uno scandalo molto poco grazioso (il marito beccato in flagrante con diverse prostitute), in queste ultimi anni la nostra si è pienamente ripresa, ha fondato uno studio legale, l’ha abbandonato, s’è messa in proprio, è diventata socia di un altro studio, ha amato, ha perso l’amore e l’ha quasi ritrovato. Il tutto indossando dei “power dress” che la metà bastava, looking fierce e soprattutto una cifra chic.
Perché per essere donne coi controcoglioni, è bene vestirsi in maniera più femminile possibile, così per sviare i poveri disperati che incontri per strada.

P.S.
Per capire QUANTO la gente sia andata in fissa coi costumi di scena di Julianna, basti vedere quaEsiste un video con TUTTI gli outfit di OGNI episodio. La gente è scema, appunto. Ma anche geniale.


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Da amica tamarra di Paris a imprenditrice milionaria

A noi gente nata a metà degli anni ’80, non è andata benissimo in quanto a moda adolescenziale. Onyx, Killah Babe e Fornarina erano i must per le 15enni tamarre e borghesi ma non troppo. Poi c’era la Phard e l’indimenticabile Nyxo, la versione da povera della Onyx, per le più delicate. Questo in Italia.
In America intanto i primi anni del 2000 erano il palcoscenico di programmi CAPOLAVORO come The Simple Life della Fox in cui una ancora poco conosciuta Paris Hilton si accingeva a diventare una sorta di guru idiota della tv.

Ma non è lei l’imprenditrice del titolo. A quei tempi la biondissima e secchissima ereditiera era amichetta non solo di Nicole Richie ma anche della donna migliore di questi ultimi anni: Kim Kardashian.
Leggenda narra che ai tempi la futura Mrs West, amica d’infanzia di Paris, fosse in pratica la sua galoppina. Si vestivano entrambe in maniera decisamente peculiare e incredibilmente tamarra. Vestiti in satin, maglioncini grigi con cinturone nero sotto il seno, vestitini in jeans, top in lurex, pantaloni di velluto a zampa. Insomma LAMORTE della moda, i classici capi che a rivedere le foto delle medie o del liceo ti danno indirettamente tante risposte a tante domande. Nel 2007 poi, a seguito di un fortuito evento (fu leakato un video porno di Kim insieme al rapper Ray J, lei fece causa alla Vivid Entertainment e si accontentò di un accordo dal quale è riuscita a prendere CINQUE MILIONI DI DOLLARI) la famiglia Kardashian/Jenner tutta diventa protagonista di un reality di cui è andata in onda poche settimane fa l’ultima puntata dell’undicesima stagione.

Manco a dirlo, una delle foto promozionali del nuovo reality di E! fu un esempio di sobrietà rara. Leopardo, leopardo e ulteriore leopardo anche addosso a dodicenni ancora ignare del fatto che di lì a poco sarebbero diventate tutte milionarie. Belle di casa.

Nelle successive stagioni, un mix mortale di outfit allucinanti col senno di poi, perfettamente alla moda con gli occhi dell’ “epoca”. Acconciature imbarazzanti con boccoli che manco mia nonna negli anni 40, le indimenticate meches ai lati, trucco pesantissimo e leggermente a battona, lucidalabbra... il peggio del peggio è tutto qua, in un reality che è una droga e in cui non succede MAI niente ma in cui il poco che accade è meravigliosamente trash. Dalla scorsa stagione, diciamo da tre anni a questa parte, il clan Kardashian/Jenner è diventato omniscente. Sono ovunque e non li puoi scansare neanche a calci.

ABBIATENE TUTTE!

Sebbene la dottoressa Kardashian abbia sicuramente fatto dei passi falsissimi nella moda, ci sono un paio di capi che anche lei usa come jolly e che non devono mancare MAI MAI MAI in un armadio.

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1. Il classico, intramontabile, never banale, tubino nero

Se non ce l'avete, procuratevene immediatamente uno!

2. Leopardo su leopardo di leopardo

Non fatevi baggianare da chi dice che il leopardo è tamarro. Lo è, ma se messo con sobrietà può svoltare un outfit. Lo giuro. 

3. Borsa a gancio

Rende TUTTE ma proprio TUTTE un pochino più eleganti del solito. Tra la tracolla e la borsina messa all’interno del braccio, c’è un mondo di differenza. Kim ha centosedici Cèline ed altrettante Balenciaga. Noi che siamo più povere possiamo accontentarci anche delle borse di Zara, in caso.


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