#Sour: quella sera lei gli chiese se fosse stata un cocktail, quale.

“Quella sera lei gli chiese, se fosse stata un cocktail, quale.”

 Mai nome fu più azzeccato nella storia dei cocktail, come in questo caso.

Dama bianca, signora elegante e raffinata, che nasconde sotto una veste candida, una sinfonia di gusti incredibili. Tutto si gioca su toni agrumati, che vanno a intrecciarsi con il pungente gin.

 Conosciuto anche come Delilah, Chelsea sidecar e Lillian forever, il White Lady è un parente molto stretto del Sidecar, ma al posto del Cognac, viene utilizzato il Gin. Particolare non da poco, dato che all’abbraccio caldo è vellutato del Cognac si sostituisce l’algido tocco nordico, dai profumi di bosco e ginepro, del gin.

 La storia del White Lady è terreno di battaglia! La prima ricetta scritta, compare nell’inebriante Savoy Cocktail Book di Harry Craddock, ma si vocifera che l’ideatore fosse l’inossidabile Harry MacElhone. Purtroppo vivremo tormentati da questo amletico dubbio!

Occhio al grado alcolico!

Come molte cose belle e affascinanti il White Lady può essere pericoloso.. ha infatti un volume di alcol piuttosto alto, può essere bevuto all’aperitivo, ma non bisogna esagerate.

•   4 cl di gin

3 cl di triple sec

2 cl di succo di limone appena spremuto


#SOUR: Una storia d’amore fra illustrazioni e cocktail

di Roberta Soru

Perennemente dietro un monitor o china su uno smartphone ha fondato ctrl+f.

Illustratrice e bevitrice, con l’ossessione per il #foodporn, ha anagrammato il suo cognome, si è messa con un barman e ha creato #Sour, la loro storia tra illustrazioni e cocktail.