Open Style Lab, il laboratorio del design utile

Michael vive sulla sedie a rotelle e ha problemi a coniugare un vestiario elegante col fatto che le maniche gli diventano lerce subito per il fatto che toccano le ruote e quando piove deve spostarsi dalla macchina alla sedia a rotelle e si bagna. Così come Justin che ha bisogno di una giacca che non gli impedisca i movimenti e gli permetta di mantenere costante la sua temperatura corporea.

Eliza è autistica e ha una tolleranza tattile molto bassa per cui distrugge tutte le magliette che indossa. Anche Justin è sulla sedia rotelle a causa di una scoliosi che lo obbliga ad assumere una posizione piegata in avanti e ha bisogno di una giacca a vento che gli copra interamente la schiena e gli renda facili i movimenti.

Queste sono le quattro sfide progettuali dell'Open Style Lab, un laboratorio interdisciplinare tenuto e organizzato dal MIT, per gli studenti di design, ingegneria e terapia occupazionale, il cui scopo è creare dei vestiti con delle caratteristiche specifiche per persone disabili, le cui partecipanti erano  tutte donne.

Questo tipo di ricerca nel campo del design si chiama inclusive design. Oltre a progetti dedicati alle persone disabili, l'inclusive design si occupa di progetti per anziani, in particolare in ambito urbanistico o anche per oggetti per chi ha problemi con l'artrite o il Parkinson.

Ad ogni persona era dedicato un team diverso e alla fine ha vinto il Team Eliza. Hanno creato una maglietta che non ha cuciture (per cui non ci sono fili da tirare), ha dei bordi antistrappo ed è praticamente indistruttibile.

 

Addio pioggia, benvenuta piega perfetta!

Succede sempre così: quelle mattine in cui ti svegli due ore prima per dedicarti alla piega che, miracolosamente, risulta perfetta, quelle mattine in cui hai prenotato dal parrucchiere perché oh, il tuo caschetto se lo merita di essere liscio come se non ci fosse un domani, per una qualche legge assurda o per quella di Murphy, puntualmente piove.

E non una pioggerella leggera, gestibile, ma un vero e proprio diluvio che nemmeno un prodotto anticrespo da mille mila milioni di soldi può affrontare.

E ti ritrovi così a piangere, con i capelli a spumone, nel bagno dell’ufficio a cercare di salvare il salvabile per poi ripiegare su una coda o uno chignon improvvisato.

A questo devono aver pensato quelli di Louvelle, azienda del settore luxury australiana, che ha rinnovato completamente il concetto di cuffia per la doccia, trasformandola in un turbante super cool da sfoggiare nei giorni di bad hair o quando, appunto, avete l’esigenza di mantenere la piega perfetta.

Sono realizzate in tessuto elasticizzato con un rivestimento waterproof, si adattano alla misura e alla quantità di capelli di ognuna e sono disponibili in diverse stampe, più classiche o più colorate, a seconda del vostro look. Hanno un packaging retro adorabile che vi farà dimenticare il loro costo, circa 40 dollari. Sono perfette da tenere in borsetta e da sfoggiare all'evenienza.

Addio cuffie orrende rubate in hotel, da oggi Louvelle per tutte!

 

Dieci cose che tutti ti dicono quando hai i capelli colorati

Avere i capelli colorati è meraviglioso ma bisogna scontrarsi con un mondo che forse non è ancora pronto ad un esercito di chiome minipony. Perciò se vuoi dare il via al cambiamento multicolor preparati!

Sei un’egocentrica, vuoi tutti gli occhi puntati addosso

Forse sì e che ci sarebbe di male? Continuiamo a pensare che il colore di capelli sia l’espressione più immediata della propria emotività, del proprio stile, di quello che vogliamo dire di noi agli altri. Lo facciamo con i vestiti e con le scarpe, perché con il resto no?

Sei un’artista

Magari! Se valgono i disegnetti dei tramonti e gli omini con il corpo a stecchetto allora sì.

Sei coraggiosa

Ehm. Amici, sono solo capelli. Il coraggio è ben altra cosa.

Posso toccarti i capelli?

Tutti e sottolineiamo tutti vorranno toccarti i capelli. Forse per accertarsi che non si tratti di una parrucca ma l’impulso è irresistibile. Procurati un guanto di capretto per scacciare gli indesiderati.

Resterai calva

Dopo i dovuti scongiuri, sfodera il biglietto da visita di RiccioCapriccio: i tuoi nemici saranno neutralizzati all’istante.

Sei troppo vecchia

Davvero? Davvero esiste un limite di tempo massimo in cui potersi colorare i capelli come si vuole?

Non troverai mai lavoro conciata così

Permetteteci di dissentire. Una persona che esprime se stessa appieno, con i capelli, gli abiti e la sua preparazione sarebbe un’ottima risorsa per chiunque.

Così spaventi le persone

Chi ha i capelli colorati diventa immediatamente l’idolo dei bambini, degli anziani, di chiunque. Una testa minipony garantisce fans accaniti e altrettanti detrattori. Tu circondati dei primi.

I capelli si rovinano

Ecco, siamo nel 2016, ci sono mille prodotti per la cura dei capelli, parrucchieri eccellenti (tipo noi, che siamo assai modesti!) e trattamenti che possiamo fare a casa con facilità. I capelli trattati, che siano rosa o castano chiaro si coccolano allo stesso modo.

Perché hai i capelli di quel colore?

Qui puoi liberare la fantasia: lanciarti in poetiche descrizioni o semplicemente rispondere Perché sì.

Teste minipony, uniamoci!

 

The Get Down. Uh mamma, gli anni '70!

Dopo Stranger Things, laggente sta andando un sacco in fissa per The Get Down. Pure questa targata Netflix, è una serie prodotta da uno che sulla sobrietà c’ha fondato una carriera: Baz Luhrmann.

Dopo mezzi capolavori (Moulin Rouge, Romeo & Juliet) e mezze boiate (Australia) il dottor regista ha deciso di produrre pure la nuova serie con, tra gli altri, Giancarlo Esposito. Indimenticato ed indimenticabile Gus Fring di Breaking Bad.

In The Get Down è abbastanza chiaro che uno dei protagonisti è lo stile fine anni ’70.

Pantaloni a zampa stretti stretti sulle cosce e larghi larghi alle caviglie, capelli cotonati fino all’inverosimile, colori sobri ed eleganti, carte da parati che mmmariiiahhh perchèèè?, bomber acetati, cappelli improbabili, giacchine alla febbre del sabato sera e tutta una serie di abiti al metà tra il raccapricciante e lo stile vero.

Qua la gente canta, canta e ha un desiderio fortissimo di continuare a cantare per sempre. Era d'altronde l’epoca della musica quella seria, quella dei ragazzi di colore che finalmente iniziavano a farsi notare. Insomma gli anni in cui i Jackson Five se la scoattavano e dominavano alla grandissima.

Tra donnine che dovrebbero essere casa e chiesa ma che invece vogliono sfondare nel mondo della musica, padri che son pure preti e OH MIO DIO MIA FIGLIA VENERA IL DEMONIO LE PIACE LA MUSICA ARRIVERA’ L’APOCALISSE, sti ragazzetti tentano di barcamenarsi in una Brooklyn, New York, terribilmente affascinante.

Se siete fan della musica e dello stile di vostra madre, vedeteneh!


 

World Style Contest Italia 2016: siamo in finale!

Model: Sophia Forck

Photo: Federico Massimiliano Mozzano

Anche quest'anno, Davines ha organizzato il World Style Contest Italia, la manifestazione che permette a tutti i parrucchieri che utilizzano il marchio di proporre una creazione di colore e styling per esprimere al meglio la loro professionalità e creatività.

Siamo lietissimi di annunciare che la nostra Alessandra Pucci è una dei sei finalisti del contest che si terrà a Bologna in occasione dello Show Italia Hair On Stage il due e tre ottobre!

La sua proposta, che potete ammirare qui in foto, ha come tema l'annullamento dei confini, la possibilità di rompere gli schemi delle abitudini, della quotidianità, del conosciuto.

Questa candidatura è una sfida e insieme una grande opportunità.

Si ringrazia la modella Sophia Forck e il fotografo Federico Massimiliano Mozzano.

Facciamo tutti il tifo per Alessandra!

 

Inversion method: Raperonzolo is in the house

Diciamoci la verità: dentro ognuna di noi sogna di essere Raperonzolo.

Capelli lunghissimi e fluenti sono perfetti per realizzare trecce, chignon, beach waves. Invece ci ritroviamo con quella mezza lunghezza che quando abbiamo scelto di farla ci sembrava una grandissima idea, mentre ora prendiamo integratori, accendiamo ceri alla madonna (si sa che le madonne hanno tutte i capelli lunghi), ci pettiniamo piano per non perderne nemmeno uno.

A quanto pare un modo per allungare i nostri capelli c’è e si chiama Inversion Method.

Si tratta di massaggiare con l’aiuto di un olio nutriente lo scalpo e poi restare a testa in giù per quattro minuti, una settimana al mese. Detto così sembra una specie di rito catartico ma insomma, noi ci proviamo ugualmente, metti che funziona!

Naturalmente se siete in dolce attesa, avete la sciatica, la cervicale, la pressione bassa, lasciate perdere e tornate all’idea del cero e degli integratori.

Quello che vi serve, come dicevo, è un olio nutriente: di cocco, di argan, d’oliva, di mandorle. Scegliete quello che vi piace di più.

Scaldatelo leggermente a bagnomaria e quando sarà tiepido, distribuitene una piccola quantità sullo scalpo, aiutandovi con un contagocce o con un dispenser dotato di beccuccio (come quelli per la tinta).

Fate partire un timer (un minuto di massaggio, trenta secondi di pausa, fino a dieci minuti) e cominciate a massaggiare la cute. In questo modo stimolerete la circolazione sanguigna e, a quanto pare, anche la crescita dei capelli. Fffffatto?!? Mettetevi a testa in giù per quattro minuti e mandate un messaggio d’amore ai nutrienti che stanno viaggiando lungo i vostri bulbi.

Secondo questo metodo, dovreste evitare di lavarvi i capelli dopo, quindi meglio farlo alla sera e procedere allo shampoo la mattina dopo, così da lasciare in posa l’olietto che va benissimo anche come maschera ristrutturante. Online è tutto un tripudio di: ommioddio, guarda, sono Pocahontas!

Noi vogliamo forse essere da meno? Vado subito a misurarmi il ciuffo.

 

Roswell. Gli alienini vestiti male!

Leggenda narra che nel 1947 in America, a Roswell, si sia schiantato un UFO. Cosa smentita settordici volte dal governo, dagli americani e dagli alieni stessi ma che ha alimentato una serie di storie che ancora non si sono placate.

Sfruttando l’evento, sulla compianta WB è andata in onda nel 1999 una serie tv dal titolo, appunto, Roswell.

I protagonisti, manco a dirlo, erano alcuni alieni che si erano perfettamente integrati nella cittadina che campava di souvenir e ristoranti a tema proprio sugli ufo e gli omini verdi.

Solo che gli omini non erano verdi mai ed avevano le bonissime sembianze di Jason Behr, Katherine Heigl, Brendan Fehr ed Emilie de Ravin.

Tutti vestiti male, ma male male, e che si mischiavano nel liceo della città con ragazze e ragazzi umani e che sussultavano ogni volta che li vedevano non per paura ma per la manifesta gnoccaggine di tutti loro.

Indimenticabili sono le divise di Liz Parker e Maria DeLuca del Crashdown, il ristorante in cui lavorano, con il grembiule fatto a faccia di alienino e le antenne deficienti. Roba che gente ancora oggi ci si traveste come cosplayer.

Tra l’altro, per noi pischelli di quegli anni, la povera Tess (ovvero Emilie De Ravin) era universalmente riconosciuta come La Vacca, lei e i suoi vestitini un po’ così messi sul suo figurino di un metro e 20. Chi lo avrebbe mai detto che proprio lei sarebbe diventata Claire di Lost? Non io, sicuramente.

Ps. Max & Liz, comunque, SOLO CUORE.


IO VERAMENTE LA FAVOLOSITA'
LA FAVOLOSA RUBRICA SPIN-OFF DI IO VERAMENTE GUARDA

di Francesca Giorgetti

29 anni, ultimamente romana ma pratese per sempre. Appassionata a livelli patologici di serie tv e Maria De Filippi. Lavora in tv e scrive di serie anche su Io Veramente Guarda.

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Non è per sempre. Tatuaggi temporanei Paperself

Ho un serio problema con l’espressione “per sempre”. Mi viene un tic all’occhio quando la sento e voglia di fuggire via lontano. Ecco perché non ho mai pensato di tatuarmi anche se apprezzo moltissimo quest’arte e osservo ammirata chi decide di fare del proprio corpo una tela.

Ci sono molti modi, come diceva qualcuno e provare dei tatuaggi temporanei potrebbe essere una buona idea, prima di decidere se ci sentiamo pronte a qualcosa di definitivo.

Paperself, azienda britannica che già conosciamo per le mitiche ciglia finte di carta, delle vere e proprie opere d’arte, si è lanciata nel magico mondo dei temporary tattoo, con una gamma variegatissima di soggetti che accontenta praticamente tutti i gusti.

Ci sono gattini, fiocchi, bracciali metallizzati (che risaltano perfettamente con l’abbronzatura), fiori, piume, farfalle, ancore… di tutto di più!

Applicarli è facilissimo: scegliete la zona, pulite e asciugate la pelle e applicate il disegno tamponandolo con un batuffolo inumidito di acqua, esattamente come i trasferelli della nostra infanzia!

I tattoo sono waterproof e la loro durata varia dai due ai quattro giorni. Possono essere rimossi facilmente utilizzando acqua calda e sapone. Si acquistano online dal sito ufficiale che invia anche in Italia, i prezzi variano a seconda della grandezza ma ci sono anche dei multipack molto convenienti.

Pronte a fare concorrenza a Kat Von D? 


SHUT UP AND TAKE MY MAKE UP! COME ESSERE SE STESSE MA MEGLIO

di Tamara Viola

Una donna dalla chioma sobria. Socializza molto, online e offline. Puoi leggere i suoi deliri su Citazionisti Avanguardisti
Nel tempo libero si imbelletta, legge e fa parlare i biscotti.

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Come un'app e un braccialetto possono aiutarti a rimanere incinta

È nata così. FitBit è un gadget elettronico che traccia le attività fisiche di una persona. Conta i passi, monitora il battito cardiaco, la qualità del sonno e altre cose che appena ti muovi segna quello segna tutto.

Un utente di Reddit, chiamiamolo David perché in effetti si chiama davvero così, uno abbastanza sportivo da dotarsi insieme alla moglie di FitBit, scrive che il battito cardiaco a riposo della moglie risulta improvvisamente accelerato. Pensa che sia un guasto, un utente gli chiede se la moglie fosse stressata o incinta.

Beh, dopo un rapido quanto eccitato controllo, la moglie era davvero incinta. Strano che nessuno se ne sia accorto prima.

A questo punto entra in gioco Clue (che in inglese significa indizio), un'app, ovviamente non l'unica ma a quanto pare una delle migliori, ed è gratis, che permette di tenere traccia del proprio ciclo mestruale. Inserendo dati sulla copiosità del flusso mestruale, l'umore e quanto male fa, Clue prevede quando ci sarà il prossimo ciclo e quando sarà il periodo fertile.

Il team scientifico di Clue ha condotto delle ricerche su alcune utenti di FitBit cercando di capire quanto sia frequente che FitBit registri un battito cardiaco a riposo accelerato prima o durante un'ovulazione effettiva. E il risultato è stato positivo.

Quindi FitBit potrebbe collezionare dati in maniera passiva ed essere usati in app come Clue per aggiungere dati in maniera più diretta e prevedere un probabile periodo fertile.


YOU GO, GIRL!
DONNE CHE LAVORANO, TALENTI EMERGENTI E ALTRE ECCELLENZE GEN(D)ERICHE

di Antonia Caruso

Antonia scrive col pensiero, coi gatti e coi capelli. In genere su Ericosìcarina | Gender e antigender ma anche da altre parti.

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Stranger Things. Winona, gli anni ’80 e bambini carini

Laggente ultimamente ha riscoperto le gioie della serialità americana e non smette di parlare di Stranger Things, produzione di Netflix che ha buttato nel mezzo alcuni degli elementi più cuori dell’immaginario collettivo di noi stupidi cresciuti negli anni ‘80/’90.

Quegli scaltri di Netflix si saranno detti “oh ma cos’è che è piaciuto TANTISSIMO a quelli che ora hanno 30 o più anni? Cosa potremmo produrre per titillare i loro ricordi di piccini?”. La risposta è stata, evidentemente: “E.T., Alien, Incontri ravvicinati del terzo tipo, Stand by me, Pretty in pink…” e via andare fino a tutti i riferimenti cinematografici possibile. Da qui, in un attimo, ne è nato l’adorabile Stranger Things.

Oltre ai 4 bambini protagonisti pucciosissimi e nerdissimi, c’è Eleven, la ragazzina speciale coi poteri, rasata e adorabile, che i nuovi amici vestono come se fosse ET, appunto. Parrucca bionda, vestitino rosa, e via a comandare tra i mostri e la gente cattiva del governo che fa esperimenti sui bimbi.

Ma il pezzo forte è lei: Winona Ryder. Non solo la sua faccia è rimasta praticamente uguale agli anni ’80, ma la vestono anche coi cappotti marroni di velluto a coste. E allora ditelo che volete farci piangere. Ditelo.

Come se non bastasse nel casting c’è anche una certa Barb che è la sosia disagiata di Molly Ringwald, roscia, con gli occhialoni e i mom jeans d’ordinanza.

Insomma, se avete una incredibile nostalgia dei tempi andati 30 anni fa, vi prego, vedete le 8 puntate e commuovetevi.


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SleepCycle Pillowcase: dormire ti fa bella

Mia nonna, una specie di guru del beauty in salsa pugliese, mi diceva sempre che imbellettarsi valeva niente se la notte si dormiva poco.

Lo sappiamo un po’ tutte ormai, il sonno è una specie di elisir di lunga giovinezza: rende i tratti del viso più distesi, le occhiaie meno evidenti, la pelle più luminosa.

Avranno pensato alle sue parole quelli di Skin Laundry, azienda californiana, che si è inventata una federa per cuscino con proprietà antibatteriche?

Lo SleepCycle Pillowcase, grazie alla sua tecnologia antimicrobica, promette una pelle più bella e più pulita, combatte punti neri, lucidità e brufolaglia semplicemente facendo dei pisolini.

All’apparenza sembra un normalissimo copri cuscino ma è 100% cotone a trecento fili incrociati, ipoallergenico e non irritante e mantiene i suoi effetti fino a cinquanta lavaggi. Costa 30 dollari (più spedizione), la trovate qui.

Insomma, possiamo fare ciao ciao con la manina alle maschere in tessuto, ai cerottini, agli scrub: fa tutto lui, noi dobbiamo solo dormire. O almeno provare a farlo.

 

Chissà se funziona pure sul cuscino gonfiabile al mare.


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Keecoo k1, lo smartphone cinese per donne fissate coi selfie

Donne! È arrivato lo smartphone che fa per noi!

È abbastanza piccolo da poterlo tenere nelle nostre piccole mani di fata che tanto hanno saputo ricamare cuori e farfalle ed ha una forma insolitamente esagonale (vai a capire perché).

Ma soprattutto, come recita uno degli slogan sul sito il Keecoo K1 “Soddisfa ogni sorta di bisogno delle Appassionate di Selfie.”

Lo smartphone cinese ha inoltre una fotocamera posteriore da 13 Megapixel (l'iPhone 6, per dire, ha ce l'ha da 8 Megapixel) e una frontale da 8 Megapixel dotata di una tecnologia che rende “la pelle più soffice e delicata.” Inoltre non ha nemmeno l'ultima versione di Android (non ho ben capito se si può aggiornare) perché tanto alle donne non serve.

 

Per capire bene un prodotto del genere tocca tenere presente che la Repubblica Popolare Cinese sta vivendo un'ossessione per la bellezza nella quale i social hanno un ruolo ben importante.

Vedi l'A4 Challenge dove si deve dimostrare di avere una girovita che non sia più ampio di un foglio A4 in verticale o l'iPhone6 Challenge nella quale bisogna avere le ginocchia più strette di un iPhone6 o ancora il Lipstick Challenge in cui bisogna mettersi il rossetto facendo passare il braccio da dietro la testa, modello contorsionista barnum.

Sono state create anche app come BeautyPlus o Meren Xiangji che serve a ritoccare i propri selfie adattandoli ai canoni di bellezza della Cina contemporanea: occhi più grandi, mascella sottilissima, zigomi pronunciati, incarnato porcellanoso (il mio telefono che è cinese pure, ma genderneutral, ha queste funzioni incorporate nella fotocamera).

Tutta questa pressione sociale sulla bellezza e sulla magrezza ha portato un boom della chirurgia estetica, nel 2014 sono state effettuate sette milioni di operazioni chirurgiche.

Paese che vai, smartphone che trovi. 


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Beverly Hills 90210. Aaron Spelling, TVB!

Aaron Spelling è una bella persona. Non solo ha figliato Tori Spelling che annualmente ci regala momenti di gossip veramente grandi, ha anche inventato alcune delle serie tv più longeve e più famose di sempre. Beverly Hills 90210 è una di queste e ancora ricordo che quando scoprii che il 90210 era il cap (in teoria lo Zip Code, in pratica il cap) ci rimasi malissimo e fu un attimo pensare ad una potenziale serie dal titolo 59100 (ndr: il cap di Prato, PO).

Già allora, in tv potevi scegliere il tuo alter ego del cuore o quantomeno il tuo personaggio preferito e subito si capiva che personaggio eri tu, più che altro.

Io, ad esempio, sono da sempre una fan incredibile di Steve che tutte ma proprio tutte snobbavano perché oggettivamente idiota. AMORE SUBITO PER SEMPRE infatti.

Anche a Kelly io volevo un sacco bene, era un sacco ricca, con vestiti belli e un sacco di problemi, come non stimarla? Donna poraccia andava a giro in condizioni pietose che la facevano un po’ sembrare una bimba speciale, mentre Brenda e Brandon erano un po’ per tutti i gemelli cacacazzo, lei vacca wannabe, lui noia noia e ancora noia, ante litteram di Dawson. Andrea, vabbè, che dire. Manco mi nonna. Mentre David io ricordo che lo odiavo perché ero già un “ODDIO SI DROGA E’ UN TOSSICO COMUNISTA CHE SCHIFO!”. Poi però ha preso tutti di tacco e si è sposato Megan Fox e allora sei meglio te.

Poi beh, c’era lui, quello che TUTTE ma proprio tutte (tranne meh) amavano e bramavano: Dylan. Uno che di maglietta tinta unita, jeans e giubbotto di pelle ha fatto una cifra stilistica che levati. Bad boy ma uuuuh ha il cuore tenero, bono anche se con occhio leggermente pio e delicatissimo.

Consiglio tra l’altro a tutti, per piangere un po’, il reboot 90210 con personaggi MERAVIGLIOSI e guest star incredibili prese direttamente dal nostro gioioso passato televisivo.

In tutto ciò, Shannon Doherty daje tutta e non mollare <


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Zara copia giovane artista e risponde in malomodo

L'artista e illustratrice Tuesday Bassen, una che ha lavorato per cose enormi tipo Playboy, New Yorker, Nike e Adidas, quindi non proprio una pivellina alle prime armi, ha scoperto che Zara ha copiato alcuni dei sui disegni.

Non una lieve e vaga ispirazione, ma una copiacarbone bella e buona. L'immagine qui a fianco, presa dal sito di Bassen, è abbastanza esplicativa sulle somiglianze.

Bassen, anzi l'avvocato di Bassen, ha scritto a Zara e la risposta di Zara è stata veramente coatta.

In sostanza si dice che il lavoro di Bassen è troppo “semplice” e non facilmente riconoscibile, poiché, si continua con una spacconata, si consiglia di “mettere le cose in prospettiva”. Il sito di Zara ha una media 98.000.000 di visite al mese e lei in sostanza non è nessuno.

Ma non è la prima volta che l'azienda spagnola viene accusata di plagio. Ultimamente, per esempio, la collezione Yeezy Season 3 di Kanye West sembra essere stata presa, diciamo, da ispirazione sia da Zara, che da Topshop e Forever 21.

Magari il signor Kardashian se lo può permettere ma una come Tuesday Bassen no.

In questo caso il problema, sottolinea Fashion Law, non è di copyright, ma di legge sul trademark, che serve appunto a “proteggere l'origine di tratti identificativi, come nomi, loghi e/o elementi della confezione del prodotto, in modo da permettere ai consumatori di identificare un particolare business come la fonte di beni e servizi.”

D'altra parte Business of Fashion dichiara che “[...] in molti paesi (inclusi USA e UK) la moda non gode della stessa protezione che si possono permettere altri mezzi creativi come arte, letteratura o cinema perché abiti, scarpe e borse sono categorizzati come “oggetti funzionali,” e sono esenti dalle leggi del copyright. Al contrario, la legge protegge solo l'elemento creativo disgiunto di un prodotto, come il motivo di una stampa.”

In ogni caso la nostra Tuesday Bassen farà causa a Zara.

Il rapporto tra fast fashion e plagio/ispirazione è complesso, ma più che complesso, dipende semplicemente da chi prendi a modello (o copi).

Da una parte è palese che catene come Zara e H&M vendano versioni a buon mercato delle sfilate, per soddisfare i desideri haute couture di tutte noi (provate a trovare un capo che non sia molto di moda leggermente business woman o molto di moda leggermente adolescente anni '90) che poi è la base di quello che chiamano Piracy Paradox, secondo il quale copiare o prendere ispirazione dall'alta moda porta ad un altissimo ricambio delle idee e non fa altro che aiutare a produrre nuove idee. Certo magari non alle spese di piccoli designer.

La possiamo anche mettere sul consumismo. È la base della tecnologia degli smartphone.

Sia per la moda che per gli smartphone possiamo parlare di obsolescenza indotta e obsolescenza programmata. Ciò che va bene oggi, domani non andrà più bene.

Come dice la legge di Felson: “Rubare idee a una persona è plagio, rubarle a molte è ricerca.”

Insomma Zara se devi copiare fallo meglio e non te la tirare così tanto.


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di Antonia Caruso

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Gli aspetti esilaranti di portare la barba lunga

Nicola Carmignani parla di sé come di un "social coso", per intenderci: un bravissimo blogger, un instagrammer da paura, nonché un professionista del web. È anche uno dei barbuti più famosi della rete e confessiamo che proprio leggendo le sue avventure pelose abbiamo dato vita a questa rubrica maschile di RiccioCapriccio.

In particolare abbiamo trovato esilarante il suo decalogo di difficoltà per chi ha intrapreso la "hairy way of life"; si intitola Prova a farlo tu con questa barba! 

Dopo un breve cappello introduttivo dentro al quale Nicola racconta cosa lo ha spinto a vivere una vita insieme alla sua barba e di tutti gli sfottò - a volte bonari, alle volte pedanti - in cui incorre il sano portatore di barba (propria, mica d'altri), parte un elenco divertentissimo di piccole sfide quotidiane che vogliamo condividere con voi che ci leggete, con i nostri clienti barba-muniti, ma anche e soprattutto con chi della barba non vuole proprio saperne.

Tra le difficoltà più degne di nota abbiamo...

  1. mangiare un cono gelato. Meglio la coppetta con il cucchiaino oppure un cono gelato in casa con una doccia a portata di… mento
  2. strappare dello scotch con la bocca. Il nastro adesivo ai lati della bocca tenderà ad appiccicarsi ai peli e a farvi una ceretta casalinga
  3. convincere la gente che qualsiasi altro uomo con la barba non è né amico né fratello
  4. cercare passare inosservatose non a una convention di barbuti o a Pitti Uomo

Vi consigliamo di leggere il resto qui e ci auguriamo che vogliate farvi crescere presto una super barba come quella di Nicola. Le barbe sono belle!

Blanca Shoes: comfort e colore a Roma

Avete notato che da qualche giorno sugli scaffali di Riccio, in mezzo a tutte le nostre pozioni magiche, potete trovare anche delle scarpe coloratissime? Bene, sono le scarpe artigianali - e pop da morire - di Blanca Shoes. Oggi ve ne parliamo per Riccio Recommends.

Nasce tutto nel 2008 a Bologna con il marchio Aurarossa, che dava la firma a calzature raffinate, per donne sofisticate ma anche molto dinamiche (quelle che sì, vogliono stare comode, ma non dentro a un paio di ciabattoni di cuoio e canapa). La scarpa Aurarossa è interamente artigianale, viene progettata, disegnata e realizzata da maestri calzolai italiani sotto la guida innovativa dei fondatori del marchio. L'utilizzo esclusivo di materiali e pellami di alta qualità rende ogni modello comodo e unico. 

"Qualche anno fa, camminando per le storiche vie di quella splendida città che è Bologna, piene di boutique e negozi di artigianato, mi imbattei in un negozio di scarpe dove i miei occhi furono totalmente stregati da modelli colorati, raffinati e audaci. Uscii dal negozio con tre paia di scarpe e da quella volta ne diventai cliente abituale", si racconta così Carol, la fondatrice di Blanca Shoes. "Due anni fa presa dalla voglia di realizzare uno dei miei grandi sogni, aprire un negozio di scarpe, mi balenò in testa l'idea di portare Aurarossa a Roma. L'idea piano piano diventò un progetto in cui credere e così finalmente, a maggio di quest'anno, io e mia cugina Marta abbiamo realizzato quel negozio che trabocca colori di cui andiamo tanto fiere".

Trovate il negozio di Carol e Marta a Roma in Via Veio 25 e le Blanca Shoes sono anche su Instagram. Nella galleria qui sotto, qualche modello di cui ci siamo innamorati noi di Riccio. Fate shopping, che fa bene!

Pretty Little Liars. Quattro adorabili bugiarde e tamarre

Dal 2010 il fantastico canale Abc family ci regala gioie inenarrabili trasmettendo Pretty Little Liars che Wikipedia definisce teneramente un teen drama mistery thriller. Certo. Sarebbe bastato un bel "WTF" per racchiudere tutti i generi, ma tant’è.

Le rincoglionite bugiarde del titolo sono 4 ragazzine (ormai centenarie, ovviamente) di Rosewood, fantomatica città a due passi da Philadelphia in cui ogni due per tre viene ucciso/stalkerato/torturato qualcuno ma tutti son tranquilli perché cioè raga quanto mistero quanto soppiatto mammamia.

Oltre a tentare con risultati pessimi di arrivare vive a fine puntata, le nostre eroine Spencer, Aria, Emily e Hannah si vestono, appunto per non dare nell’occhio, in maniera davvero ma DAVVERO improbabile. Pagine e pagine di Tumblr e dell’internet sono cosparse degli outfits imbarazzanti delle ragazze più sfigate della Pennsylvania. Gente che si è presentata a funerali vestita come se dovesse andare ad un festino sadomaso. L’esperienza insomma.

Indimenticabile il tubino rosso in latex + tacco 15 di una Aria 15enne che in un caldo pomeriggio primaverile andava col suo prof/amante ad una mostra d’arte. E che ci vogliamo scordare la sua gonna fatta di cravatte? No. Io non dimentico. Come è abbastanza unforgettable lo stile da educanda delle prime stagioni di Spencer, tutta Burberry e gilet.

Forse, ma solo forse, in confronto alle due di cui sopra e ad Hanna che è tutt’un abominio di vestiti da cessa, l’unica che spicca in sobrietà è la Sporty Spice de nos otros Emily. La strabona Shay Mitchell che è talmente perfetta che le puoi mettere addosso pure robe tragiche, tanto lei è così e che je frega.

Ah, tra i mille siti di outfit ci sono anche quelli che ti spiegano come vestirti come loro. Ecco, gente, evitiamo.


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LA FAVOLOSA RUBRICA SPIN-OFF DI IO VERAMENTE GUARDA

di Francesca Giorgetti

29 anni, ultimamente romana ma pratese per sempre. Appassionata a livelli patologici di serie tv e Maria De Filippi. Lavora in tv e scrive di serie anche su Io Veramente Guarda.

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How to: Come mettere le ciglia finte

Terrazza. Seduta ad un tavolino sciabbi scic adornato da meravigliose peonie, un mojito freschissimo davanti, quello nel barattolo della conserva, il vestitino nuovo che ti sta benissimo, una leggera felicità.

Poi arriva lui: un manzo di un metro e ottanta, camicia, zero sandali. Sfoderi il tuo sguardo killer e lui che fa? Ride. Ride forte, forte. E tu ti accorgi che le tue ciglia finte, quelle che hai scelto con tanto amore, si sono staccate per metà, effetto ventaglio di cartone della Madonna di Pompei ammazzato dal vento.

Amica, è successo a tutte. Ce la puoi fare, ti aiuto io!

Questa volta ci mettiamo le ciglia finte per bene.

Cosa ti serve:

-       un paio di ciglia finte di tuo gusto (naturali, drammatiche, exaggerate),

-       colla DUO (compra questa e diffida delle altre, ascolta la saggia donna che scrive),

-       un piegaciglia (il mio preferito è questo, cercane uno che si adatti alla forma del tuo occhio, è importante),

-       un bastoncino di legno (quelli per la manicure vanno benissimo),

-       un paio di forbicine,

-       un paio di pinzette per sopracciglia,

-       uno specchietto,

-       matita per occhi e mascara.

Mossa n.1

Prendi le misure. Se le ciglia finte sono troppo grandi per il tuo occhio, tagliane le estremità con delle forbicine.

Mossa n.2

Prendi il piegaciglia e incurva le tue naturali. Non fare troppa pressione. La curvatura ti aiuterà a fare aderire meglio le ciglia finte.

Mossa n.3

Solleva con delicatezza le ciglia finte usando la pinzetta.

Mossa n.4

Distribuisci un filo di colla lungo il perimetro delle ciglia. Attendi un minuto prima di avvicinarle agli occhi.

Mossa n.5

Appoggia delicatamente le ciglia finte lungo il bordo delle tue naturali partendo dal centro. Aiutandoti con il bastoncino, falle aderire alla parte restante dell’occhio. Verifica che le ciglia siano in linea tenendo lo specchietto in basso.

Mossa n.6

Bene, le hai incollate! Adesso rifinisci il bordo dell’occhio con una matita, meglio se del colore delle ciglia finte, per evitare l’antiestetico stacco. La matita si sfuma con più facilità rispetto all’eyeliner, qui siamo tra impedite, oh!

Mossa n.7

Applica il mascara cercando di far aderire il più possibile le tue ciglia naturali con quelle finte, muovendo lo scovolino in entrambi i sensi, prima dall’alto, poi dal basso.

Ci siamo: adesso sei libera di scerbiattare in tutti i luoghi e in tutti i laghi!


SHUT UP AND TAKE MY MAKE UP! COME ESSERE SE STESSE MA MEGLIO

di Tamara Viola

Una donna dalla chioma sobria. Socializza molto, online e offline. Puoi leggere i suoi deliri su Citazionisti Avanguardisti
Nel tempo libero si imbelletta, legge e fa parlare i biscotti.

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